L’incontro e l’abbraccio con Riccardo Montanaro, il 17enne del
Liceo “Fermi” di Catanzaro che con le sue parole lo ha convinto, dopo una
settimana di tormenti interiori, a candidarsi alla Presidenza della Regione. La
documentata e articolata disamina del docente universitario Vittorio Daniele.
La carica emotiva contenuta nelle note della “cantastorie” Francesca Prestia.
Una serata molto intensa, quella di Pippo Callipo, che dalla sala gremita
dell’hotel “Paradiso” di Catanzaro Lido, durante un incontro moderato dalla
giornalista Rosita Mercatante, ha lanciato ieri il simbolo del suo progetto per
una nuova Calabria: le sciarpe rosse.
«Questa regione – ha spiegato Callipo – è spesso dipinta con colori grigi, a
tinte fosche, invece ci regala ogni giorno colori bellissimi e io, ammirando un
tramonto, ho pensato proprio al rosso per racchiudere il senso della nostra
battaglia di civiltà. Rosso come la rivoluzione che vogliamo fare per liberare
i calabresi, per dire basta alla sudditanza ai notabili e ai padrini che hanno
fatto il bello e il cattivo tempo negli ultimi decenni. Rosso come l’amore per
la nostra terra, quello che vorrei riaccendere nei miei conterranei e che mi ha
spinto a mettermi in gioco, a rischiare tutto, dopo una vita di lavoro, per
mettere la mia esperienza e la mia determinazione a disposizione dei calabresi
onesti che non vogliono più che i loro diritti vengano spacciati per favori».
Molto interessante l’intervento del professor Daniele, che ha dato un
contributo prezioso alla stesura del programma elettorale di Callipo e che ha
proposto ai presenti, affiancato da alcuni dei candidati della circoscrizione
Centro (Innocenza Giannuzzi, Francesco Pitaro, Fabio Guerriero, Danilo
Ferrara), una chiara e circostanziata analisi delle ragioni del ritardo
economico del Sud e delle responsabilità delle classi dirigenti per il gap
rispetto al Nord in termini di qualità dei servizi, di efficienza della
pubblica amministrazione, di rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla
Costituzione. Daniele non ha fatto sconti nell’evidenziare le ragioni storiche
ed economiche del ritardo del Meridione e non ha mancato di indicare come
determinate e «strutturate relazioni di potere» siano state «disfunzionali alla
crescita, al funzionamento dei servizi, allo sviluppo civile e sociale della
Calabria».
Coinvolgente, infine, il contributo di Francesca Prestia, che con la sua
ballata “Tantu nui simu ‘e cchiù” ha dato corpo e voce alla voglia di riscatto
di quanti, attorno a Callipo, stanno giorno dopo giorno acquisendo la
consapevolezza che sia possibile riprendere in mano le sorti della Calabria per
sottrarla ai campioni delle clientele e ai nuovi colonizzatori e farla tornare
ad essere una regione normale.
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