Gio. Apr 25th, 2024

“Nel primo atto di questa campagna elettorale ho ripudiato i voti del sistema masso-ndranghetistico. Il primo atto da consigliere regionale sarà il deposito di una proposta di legge (testo già pronto), sui rapporti fra politica e denaro, ed incandidabilità dopo due consiliature, per l’abbattimento dei privilegi economici dei consiglieri regionali che impedisce il circolo virtuoso della democrazia. In quasi cinquant’anni di regionalismo è emerso un ruolo opaco e svogliato del consiglio regionale, privo di slancio riformatore, ma pronto, all’occasione, ad attribuire vantaggi e benefici ai suoi consiglieri. Va riequilibrato il rapporto fra governanti e governati precludendo l’eleggibilità illimitata dei consiglieri e introducendo misure di razionalizzazione del loro trattamento economico.

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Il denaro, come forma di indennità connessa alla carica, ha avuto, storicamente, la funzione di consentire l’accesso alle cariche pubbliche elettive anche alle persone prive di rilevanti mezzi finanziari, tenendo comunque tutti al riparo dalle tentazioni provenienti dalle pressioni dei potentati economici. In Calabria, la trasformazione dei benefici economici in forme di privilegio proprie di una casta autoreferenziale, con distacco e contrapposizione rispetto alla società civile, è assimilabile ad una delle “sette piaghe d’Italia”, per parafrasare il titolo del volume a cui diedero il loro contributo nel 1964 alcuni intellettuali, tra cui il compianto poeta calabrese Franco Costabile. Per la sua remunerazione, un seggio in consiglio regionale è così conteso che per conseguirlo – come accertato in molte inchieste di criminalità organizzata – il candidato non si pone problemi a raccogliere il consenso dovunque, rivolgendosi, talvolta, anche direttamente ai clan.

Riportare gli onerosi ed insopportabili costi sostenuti dalla collettività per i consiglieri regionali in una misura eticamente accettabile e favorire l’accesso generalizzato alle funzioni elettive è un mio preciso dovere sintetizzato in questi punti:

incandidabilità per i consiglieri che hanno svolto due mandati consiliari;

riduzione del compenso complessivo del consigliere regionale nel limite massimo di € 5000 netti (che già rappresentano un sogno per moltissimi calabresi), in linea con le Regioni più virtuose;

soppressione di ogni privilegio previdenziale sotto forma di vitalizio o indennità a carattere differito introdotta di recente con la l.reg. n.13/2019;

soppressione della corresponsione del 50% dell’indennità in favore dei consiglieri sottoposti a misure cautelari personali;

soppressione dei portaborse esterni per Ufficio di Presidenza del Consiglio, Presidenti delle Commissioni, Consiglieri, sostituiti da funzionari o dirigenti regionali, a costo zero per la collettività”. Lo afferma Raffaele Grasso, candidato nella Lista civica Tansi Presidente.

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