Ven. Apr 19th, 2024

Nociva alla circolazione stradale e praticamente inutilizzataL’amministrazione Fuda si era detta pronta a riconsiderare l’intero progetto, ma non è stato possibile

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Da circa cinque anni la città è “deturpata” da una pista ciclabile del tutto inutile, non solo non usata da nessuno ma che ha anche tolto spazio alla carreggiata di molte vie e ad eventuali parcheggi. Una pista ciclabile osteggiata dalla cittadinanza sin dalla sua costruzione e il cui progetto risale a periodo antecedente all’ultima amministrazione guidata dall’ex sindaco Pietro Fuda poi sciolta due anni addietro con l’accusa di infiltrazioni mafiose. Un progetto realizzato con finanziamenti esterni che si preferì utilizzare per evitare che venissero perduti. Una pista ciclabile, però, che da quando è stata realizzata, rimane una realtà scomoda che molti cittadini chiedono che venga in qualche modo cancellata.

È stata certamente l’opera pubblica più criticata degli ultimi decenni, non solo e non tanto perché frutto di un progetto che non ha convinto nessuno sin dall’inizio e decisamente inadatto alla realtà comunale, ma anche perché per realizzarla si è semidistrutta una piazza (piazza Stazione) che era un fiore all’occhiello della cittadina e perché in molti tratti si è ridotta senza alcuna motivazione positiva la carreggiata stradale compromettendo la circolazione stradale senza alcun beneficio. Prima – giusto ammetterlo – decisamente migliore e più scorrevole.

D’altra parte la sua realizzazione subito osteggiata, come già detto, dalla cittadinanza, si è rivelata immediatamente una “patata bollente” per la precedente amministrazione comunale guidata da Pietro Fuda che se l’è ritrovata pressocché completata e che da subito, proprio a causa delle polemiche che si erano levate tra i cittadini, si era dichiarata disponibile a rivedere completamente l’opera. Cosa che, in quel momento, non fu possibile fare a causa degli aspetti burocratici che si accompagnavano a questa realizzazione. I cittadini speravano che col passare del tempo la situazione venisse normalizzata e che quantomeno venissero aboliti i sistemi di delimitazione della pista ciclabile e i vari “birilli” che fiancheggiano la “striscia rossa”. Speranza inutile, perché a distanza di cinque anni la situazione si è ulteriormente aggravata anche perché la pista ciclabile ha perduto il suo aspetto iniziale ordinato. Adesso ci sono molti birilli parzialmente divelti e con le strisce gialle in molte parti deturpate.

All’inutilità, insomma, si è aggiunto il degrado. Peccato, perché l’opera, è giusto dire anche questo, era stata realizzata con i più moderni sistemi anche se, purtroppo, non è certo una pista ciclabile adeguata alla città di Siderno. E, paradosso massimo, non viene neppure usata dai pochi “ciclisti” che ci sono in città. Che preferiscono strada alternative e più agevoli. Tutto per una pista sull’altare della quale è stata tagliata in due anche una bella e suggestiva villa nei pressi di piazza stazione oltre ad essere penalizzate alcune importanti strade della città.

ARISTIDE BAVA

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO
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