Ven. Mar 29th, 2024

Il leader Pd a Lamezia. «Pippo uomo libero, con lui daremo alle energie della regione la possibilità di restare. Attenti all’invasione leghista». Un grazie (indiretto) a Oliverio per «non aver diviso il campo di forze della coalizione». Callipo: «Con Nicola amore a prima vista». Presentati i candidati (con “gaffe” su Nucera). L’appello di don Giacomo Panizza: «La politica adesso faccia di più e meglio»

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«È la seconda volta che scendo in Calabria, non sarà certo l’ultima in questa terra bellissima a fianco di chi sta combattendo, con l’obiettivo di Callipo e di tutti i candidati, obiettivo raccontabile e semplice: lottare e cambiare per far restare i giovani calabresi in Calabria e smetterla con una pratica che sembra condannare all’emigrazione forzata di centinaia di migliaia di uomini, donne, che devono andare via perché qui non hanno spazio». L’esordio della visita di Nicola Zingaretti sembra il claim del movimento che sostiene Pippo Callipo: “Io resto in Calabria”. Da Lamezia, dalla comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza, il leader nazionale del Partito democratico rilancia: «Qui dobbiamo distruggere – è una missione culturale, politica, etica e economia – questa condanna. Questa regione produce ricchezza, benessere, buona scienza grazie alla forza di tanti docenti, primari, imprenditori. Vogliamo quindi ridare ai calabresi il diritto elementare di riprendersi la Calabria».

LA CALABRIA DEI DIRITTI Per Zingaretti «lo sforzo fatto in questi anni e in questi mesi dalla magistratura e dalle Procure per la legalità è importantissimo, ma il modo migliore per combattere la criminalità non è solo dire grazie ma è dare forza all’economia legale, ai diritti intesi come servizi che arrivano alla persona ma perché sono un diritto costituzionale: il diritto al lavoro, alla salute, alla casa, allo svago. La missione è questa e aveva bisogno di un esempio: e ringraziamo Callipo perché per rendere credibile questa battaglia c’era bisogno del primo gesto d’amore, quello di rimettersi in gioco».
«LAVORO E LEGALITÀ» Non a caso, il segretario dem cita proprio lo slogan “Io Resto in Calabria”, che considera «anche un esempio di vita. Abbiamo bisogno di legalità e lavoro, di lavoro e legalità, e questo è possibile solo se lo Stato unito combatte per questi obiettivi: ci dev’essere l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, ma anche della società e della politica che occupano gli spazi lasciati dalla criminalità e con la loro forza si mobilitano». «Dobbiamo avere una Calabria che fa i concorsi – dice ancora Zingaretti – per poter dire ai ragazzi che possono tornare qui a portare qualità nella pubblica amministrazione. Nel Lazio abbiamo fatto un progetto, e lo voglio presentare al presidente Callipo, dal titolo “Io torno”. Altro progetto è la startup di avvio dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, in questo senso esemplare è l’azione di don Giacomo Panizza. C’è bisogno di questi segnali per dire ai calabresi di tornare. E il cuore di questa battaglia è che è una battaglia per la libertà, perché dove non c’è possibilità di scelta non c’è libertà, e non possiamo avere pezzi di Italia in cui non c’è libertà».
«CALLIPO È UN UOMO LIBERO» Non è una questione di schieramenti. La battaglia «va oltre, molto oltre l’appartenenza politica e partitica e va al cuore del futuro dei calabresi. Dobbiamo portare Callipo a fare il presidente della Calabria soprattutto per chi ancora non è nato ma che tra 18 anni dovrà vivere in una Calabria libera. E ce la possiamo fare se c’è questo grande passaparola che unisce e crea consenso. Infine, lo dico da segretario nazionale del Pd, credo molto nella candidatura di Callipo per un motivo fondamentale: è una persona libera. Non prende ordini da nessuno».
«NO ALL’INVASIONE DELLA LEGA» «Attenti alle invasioni di chi si presenta ma ha padroni fuori dalla Calabria», sottolinea Zingaretti. È una stoccata per la Lega e per le esperienze di governo nate altrove sull’onda verde del successo salviniano: «Ci sono in Umbria assessori alla sanità del Veneto. Attenzione: difendete la libertà della Calabria, una cosa è avere un presidente che lotta in autonomia per la sua terra e un’altra è un presidente che mette la Calabria al servizio della politica romana. Perché una Calabria subalterna ai poteri non calabresi è più debole e fragile, ed è destinata a essere sempre fanalino di coda. È un destino che dobbiamo rompere. È dura ma siamo partiti bene». Il pensiero finale è per Mario Oliverio e i suoi: «C’è una scelta unitaria: ringrazio chi non ha diviso il campo di forza avendo capito che si deve stare insieme».
CALLIPO: «CON ZINGARETTI AMORE A PRIMA VISTA…» «Con Zingaretti è stato amore a prima vista, ci siamo capiti subito: e ora vogliamo liberare Calabria dalle vecchie pastoie», ha detto a sua volta Pippo Callipo  nel corso di una conferenza stampa con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e i candidati democrat al Consiglio regionale. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Callipo – non è semplicemente il cambiamento ma è una rivoluzione, perché la rivoluzione richiede tempi veloci, e noi sin dall’1 febbraio dobbiamo cambiare le cose, i calabresi vogliono questo. I calabresi non vogliono più andare a bussare al politico o al notabile di turno per avere un suo diritto garantito dalla Costituzione. Con le elezioni – ha quindi aggiunto il candidato governatore – abbiamo un’occasione enorme, per il bene dei calabresi e dei loro figli. Non bisogna più dare la preferenza a chi considera i calabresi come voti in un cassetto, personalmente ho rifiutato gente con pacchetti di 4-5mila voti perché dobbiamo liberare i calabresi da queste pastoie. Dobbiamo chiedere alla gente fiducia, per questo li invito a pesare sulla bilancia chi è libero come me e chi è impastoiato da certi personaggi». Callipo ha quindi concluso: «Con Zingaretti è stato amore a prima vista, ci siamo capiti subito, e ora vogliamo liberare Calabria dalle vecchie pastoie».
L’APPELLO DI DON GIACOMO: «LA POLITICA FACCIA DI PIU’» Molti applausi in conferenza stampa sono stati riservati al fondatore della comunità Progetto Sud, don Giacomo Panizza: «La Calabria oggi si trova a un punto di svolta. Auspichiamo che chi si mette in politica faccia di più e meglio del solito», ha detto nel suo breve messaggio don Giacomo Panizza.
LA PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI (CON UNA “SMAGLIATURA”) A presiedere la conferenza stampa, dedicata alla presentazione di tutti i candidati del Pd al Consiglio regionale, è stato il commissario dem Stefano Graziano, che ha spiegato come «Zingaretti oggi ritorna come aveva promesso e ritornerà nei prossimi giorni per rafforzare il progetto di riscatto per la Calabria impersonato da Callipo, che per il Pd rappresenta il cambiamento e la possibilità per i giovani calabresi di rimanere qui». Sono inoltre intervenuti la capolista nella circoscrizione nord, Maria Saladino, che ha evidenziato «il segnale dirompente di questa campagna elettorale da parte del partito», e Carolina Girasole, candidata nella circoscrizione centrale, per la quale «il nostro compito è far capire ai calabresi che il loro voto è determinante e che il loro futuro è nelle loro mani». Un po’ di imbarazzo tra i presenti quando, nel video per illustrare i candidati, al nome di Giovanni Nucera, consigliere regionale uscente, è stato associata la foto di un altro Giovanni Nucera, in passato più volte consigliere regionale ma con il centrodestra. Un’evidente “smagliatura” segno, francamente, di approssimazione, che l’intervento finale di Zingaretti alla fine è riuscito comunque a coprire.

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