Gio. Mar 28th, 2024

Gli appelli del sindaco Valenti non hanno finora sortito alcun effetto

Continua dopo la pubblicità...


Calura
StoriaDiUnaCapinera
Testata
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Dopo l’ordinanza n. 1 del 2 gennaio scorso del sindaco Vincenzo Valenti, che ha posto i sigilli al ponte “Progresso” sulla pronciale 9 che attraversa la zona bassa del paese, perché a rischio crollo, tutto è ancora fermo. Bivongi resta divisa a metà. Gli appelli del sindaco al primo cittadino metropolitano Giuseppe Falcomatà non hanno sortito nessun effetto. Solo un sopralluogo dei tecnici reggini ma ancora nessun intervento sui pilastri con i tondini di ferro arrugginiti e sull’abbassamento del ponte con la rampa di raccordo della strada.

Intanto in paese si sentono voci di un’assemblea per stabilire come muoversi, vista la “sordità” della MetroCity. La stessa “sordità” esibita sul caso della strada di Mangiatorella, della quale si è aspettato il crollo per poi intervenire. Non tutti, ora, sono d’accordo sull’ordinanza emessa dal sindaco perché, si sostiene, doveva essere la MetroCity a decidere ed esporsi a responsabilità, dopo un serio sopralluogo dei propri tecnici su tutto il manufatto. Può un sindaco emettere ordinanze su competenze non del Comune? Questa la domanda che in tanti si pongono.

Il sindaco Valenti, da parte sua, non ha guardato nessuno in faccia e ha messo davanti a tutto l’interesse a salvaguardare l’incolumità dei propri cittadini. Aveva infatti, dichiarato: «Un ponte quando cade non avvisa, ma se cade la risposta è: potevate chiuderlo».

Anche l’assessore Giorgio Metastasio, che è architetto, si era detto preoccupato dopo il sopralluogo effettuato con il sindaco. «Il problema – aveva detto – è che il ponte ha subito nel tempo cedimenti parziali di calcestruzzo dovuti a fenomeni di carbonatazione e il distacco. La struttura, realizzata negli anni ‘60, non può reggere il transito di mezzi pesanti. Siamo rammaricati e polemici con la MetroCity. Di sicuro – aveva concluso – abbiamo creato qualche disagio, ma tutto è per il bene della popolazione».

UGO FRANCO

Print Friendly, PDF & Email