Ven. Apr 19th, 2024

Diverse nel Paese le testimonianze di cosa significhi responsabilità sociale d’impresa in questo periodo di emergenza. Il pastificio Giovanni Rana ha deciso di aumentare gli stipendi ai dipendenti del 25% e riconosce loro un ticket mensile straordinario di 400 euro per le spese di babysitting; l’azienda di prodotti ceramici Thun, al fine di proteggere la salute dei propri dipendenti e dei clienti, chiuderà i suoi negozi fino al 2 maggio garantendo comunque il 100% dello stipendio ai lavoratori. Purtroppo, una notizia di segno opposto arriva dalla società calabrese Abramo Call Center.

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Ho infatti appreso che Abramo C.C. ha comunicato, a soli due giorni dalla scadenza prevista, che non pagherà la mensilità di febbraio alle migliaia di lavoratori che con sacrificio hanno garantito continuità lavorativa in tutta la Regione, così come richiesto dal decreto del Presidente Conte che inserisce i call-center fra i servizi di pubblica utilità.

Tanti i punti di domanda posti dai lavoratori. È legittimo il mancato pagamento di spettanze maturate? Come farà Abramo C.C. a garantire il servizio di pubblica utilità se i lavoratori non verranno pagati? L’azienda è stata tempestiva nell’attivare lo smart-working? Quali le conseguenze di ciò sul rispetto degli obiettivi richiesti dai committenti? Come giustificherà Abramo C.C., beneficiaria di soldi pubblici per assumere centinaia di stagisti, il mancato impiego di tali somme? Mi farò portatore di tali legittime domande al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, chiedendole di intervenire per verificare le ragioni di tali decisioni aziendali e ricercare subito una soluzione per i lavoratori coinvolti.

Confido che la Presidente Santelli intervenga a tutela dei lavoratori, chiedendo spiegazioni sull’utilizzo dei soldi pubblici eventualmente percepiti dall’azienda.

È deludente pensare che un’azienda così importante per il territorio possa, in un momento tanto delicato e fragile, generare ulteriore preoccupazione ed incertezza in centinaia di lavoratori che con dedizione hanno esercitato il loro dovere in un periodo di pandemia e che meritano, pertanto, il riconoscimento dei loro diritti con la stessa responsabilità con cui hanno ottemperato i loro doveri.

Print Friendly, PDF & Email