GIÙ LA MASCHERA SU LE MASCHERINE…. se le avete….
È questo quello che ognuno di noi vorrebbe dire ai Commissari della sanità
calabrese che, come fece il comandante Schettino, nel momento in cui equipaggio
e passeggieri avevano bisogno di lui anziché aiutarli li abbandonò scappando.
Il naufragio dell’ospedale di Locri era evidente.
Non esistevano ancor prima dell’arrivo del virus i presupposti per parlare di
una sanità dignitosa per pazienti ed operatori e molte carenze sono state da
questo comitato denunciate e comunicate più volte.
Il corona virus altro non ha fatto che rimarcare ed evidenziare tutta
l’inefficienza e la qualità pessima del lavoro svolto dai commissari e da chi
da loro è stato incaricato a gestire l’emergenza COVID-19.
Ci viene quindi spontaneo fare delle domande e le avremmo fatte con piacere di
persona se solo ci avessero mai degnati di una risposta alle molteplici pec ed
alle richieste di incontro inviate e rimaste senza risposta.
La prima cosa che ci verrebbe da chiedere è come mai non abbiano sfruttato il
vantaggio temporale ed esperienziale che il virus ci ha concesso rispetto alle
regioni del nord Italia. Quelle si sono trovate aggredite inaspettatamente
dalla violenza del covid-19 e nonostante un sistema sanitario eccellente, con
una rete di associazioni invidiabile, stanno gestendo con estrema difficoltà
questa emergenza drammatica. Quello che abbiamo visto fare a Locri per
sfruttare il margine di tempo che il virus ci ha concesso per poterci
organizzare e difenderci nel migliore dei modi è stato allestire una tenda per
il pre triage che per molti giorni è rimasta chiusa perché mancavano gli allestimenti,
gli impianti e soprattutto il PERSONALE SANITARIO. Quest’ultimo si ricorda che
dovrebbe essere personale dedicato alla sola emergenza covid 19 in aggiunta a
quello di cui già si dispone e non impiegare senza alcuna formazione specifica
il personale dei reparti. Il personale addetto al covid 19 compresi gli
operatori dislocati sul territorio dovrebbero essere oltre che formati per
affrontare l’emergenza dotati dei DPI (dispositivi di protezione individuale).
Dagli operatori riceviamo quotidianamente segnalazioni e raccogliamo le
testimonianze preoccupate di chi si ritrova a rischiare la propria vita e
quella dei propri cari perché questi presidi di protezione non sono mai stati
distribuiti. Ci chiediamo se non fosse stato per le donazioni in quale modo
avrebbero preteso di assistere la popolazione infetta?
Manca la figura del leader nella gestione dell’emergenza, tutti parlano
di tutto ma l’autorevolezza rasserenante noi non la vediamo e non la
percepiamo. L’aumento dei posti letto annunciati noi non lo vediamo. Nuovi
medici noi non ne vediamo. Di infermieri e oss neanche l’ombra. Su tutto il
territorio nazionale il termine emergenza è stato ben interpretato e le
soluzioni adottate sono state immediate.
Leggiamo comunicati di sindaci e non ci sentiamo sereni nell’apprendere che
dopo quasi un mese ancora la situazione è esattamente come quando si è partiti.
Chiudiamo come abbiamo iniziato, GIÙ LA MASCHERA SU LE MASCHERINE …. le avrete
perché qualcuno più coscienzioso di voi le donerà!
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Domani ore 10:30 il Comitato DifendiAmo l’Ospedale si
recherà presso l’Ospedale per donare quanto fino ad adesso ha reperito.
Consegneremo:
ACQUISTI EFFETTUATI DAL COMITATO
200 lt gel disinfettante
600 tute alta protezione
40 pulsolsimetri (1 pediatrico
DONAZIONI AUTONOME
50 mascherine chirurgiche
4 pacchi guanti
8 flaconcini disinfettante mani
1 tuta alta protezione
30 flaconcini disinfettante superfici
1000 calzari
1000 copricapi
Con i restanti fondi ci stiamo adoperando per acquistare altre cose mancanti
segnalateci dai sanitari.