Sab. Apr 20th, 2024

Dopo il caso del docente di Agraria risultato positivo, i rappresentanti dei dipendenti chiedono misure più restrittive di quelle già disposte dall’ateneo. «Sono insufficienti»

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La notizia della positività al Covid-19 di un docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria (il docente ora si trova a Catania) ha provocato i primi provvedimenti da parte dell’ateneo e le prime reazioni. Intanto, dal Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea è stato diramato un avviso a tutto il corpo docente e ai rappresentanti degli studenti, confermato dai vertici sanitari dell’Asp5 di Reggio Calabria. Nella comunicazione a firma del capo dipartimento
Giuseppe Zimbalatti è stata sottolineata l’importanza che tutte le persone che nei giorni successivi al 19 febbraio sono state a contatto con il docente, lo comunichino immediatamente al proprio medico curante, «come da linee guida ufficiali emanate dagli organi preposti».

LA PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI Appresa la notizia, in una nota diffusa in serata, i rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil, Fgu-Gilda, Snals e Usb-PI, nell’esprimere «la loro massima preoccupazione per la tutela della salute di tutta la Comunità Accademica» hanno chiesto l’applicazione immediata delle misure previste dalle normative vigenti in materia.
«L’impegno del docente – hanno sottolineato i rappresentanti sindacali – oltre che nella sua normale attività didattica e di ricerca, in numerose altre attività, e la sua costante presenza negli uffici della Cittadella universitaria, espongono l’intera comunità ad un concreto rischio di contagio». Per questo hanno giudicato «insufficienti le misure adottate dall’Università Mediterranea» e chiesto contestualmente «l’immediata chiusura di tutti i plessi e la sanificazione di tutti i locali e uffici».
Sanificazione disposta dal 4 all’8 marzo, periodo in cui, in base a proprio decreto, il Rettore dell’Ateneo reggino, Marcello Zimbone, ha disposto la chiusura delle aule didattiche.

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