Ven. Apr 19th, 2024

Coronavirus, 30 siciliani sono stati ospitati la scorsa notte al Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria

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Reggio Calabria non è un lazzaretto ed io non sono padre Cristoforo nei Promessi Sposi! No al trasferimento in hotel della nostra città delle persone bloccate a Villa San Giovanni. Ci opporremo con fermezza a questa ipotesi, anche fisicamente se necessario“: non sono parole di Rocky Balboa, ma le ha diffuse il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà con un comunicato ufficiale inviato agli organi di stampa alle ore 16:35 di oggi, Mercoledì 25 Marzo. Peccato che circa 30 viaggiatori siciliani bloccati dalle forze dell’ordine a Villa San Giovanni, già la notte scorsa avevano dormito al Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria, in pieno Lungomare. La struttura è stata riaperta appositamente per ospitare i siciliani su decisione delle massime autorità dello Stato, la Protezione Civile Nazionale che sta gestendo l’emergenza Coronavirus e la Prefettura di Reggio Calabria. Dov’era, quindi, il Sindaco Falcomatà mentre i siciliani provenienti da varie zone d’Italia e bloccati a Villa San Giovanni, entravano a pernottare nella sua città? Possibile che non sapesse nulla al punto di indignarsi, oggi, dell’ipotesi che potessero essere trasferiti dove già si trovavano da una notte?!?

falcomatà porto reggio

Il Grand Hotel Excelsior era ovviamente chiuso per il lockdown imposto dal Governo, ma le autorità ne hanno disposto la riapertura appositamente per ospitare i viaggiatori siciliani che erano stati bloccati a Villa San Giovanni. A spese dello Stato. Oggi questi 30 siciliani sono rimasti tutto il giorno in città, controllati dalle forze di polizia: in mattinata hanno effettuato il checkout in albergo, e poi hanno atteso le procedure della Questura che ha provveduro a registrarli e identificarli perchè sono stati tutti denunciati per presunta violazione della norma che vietava di mettersi in viaggio “senza validi motivi“. Ovviamente hanno tutti contestato la denuncia, considerando più che valida la motivazione di dover rientrare nell’unica abitazione di residenza dopo la chiusura di attività lavorative che li vedeva impegnati fuori dalla loro Regione.

L’augurio è che nessuno di questi avesse il Coronavirus, e che non sia entrato in stretto contatto con gli operatori dell’albergo e/o delle forze dell’ordine che ne hanno gestito il trasferimento ieri sera da Villa San Giovanni a Reggio Calabria, e oggi dall’albergo al porto.

falcomatà porto reggio

Ma c’è di più. Quando il Sindaco Falcomatà (che ieri sera sfilava in mascherina a Villa San Giovanni mentre gliela facevano sotto i baffi portando 30 persone nell’albergo più prestigioso e centrale della sua città) oggi pomeriggio ha inviato il comunicato opponendosi al trasferimento in Hotel (che era già avvenuto 20 ore prima!!!), tutti i siciliani erano già in partenza per la Sicilia grazie all’intervento del Governatore calabrese Jole Santelli che intanto era riuscita a vincere il braccio di ferro con il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci (dopo 24 ore di durissime frizioni tra i due Governatori dirimpettai e tra l’altro della stessa coalizione politica), smuovendo il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha disposto il ritorno a casa dei soggetti rientrati da varie zone d’Italia verso la Sicilia.

falcomatà porto reggio

Musumeci, infatti, aveva bloccato i suoi concittadini dall’altro lato dello Stretto dopo l’eclatante protesta del Sindaco di Messina Cateno De Luca, che due sere fa si era messo a controllare personalmente i viaggiatori nello Stretto ponendo il problema di presunti “irregolari“. Fatto sta che circa 300 siciliani di rientro da varie località italiane ed estere, sono tornati (150 ieri, 150 oggi) nella loro abitazione isolana dove dovranno effettuare la quarantena obbligatoria. Nessuno è rimasto in Calabria o a Reggio. Ma in 30 erano stati ospitati per una notte nel principale albergo di Reggio: è possibile che il Sindaco, in stretto contatto con le altre autorità, non se ne fosse accorto? Per poi svegliarsi il pomeriggio successivo con quel “No al trasferimento in hotel della nostra città delle persone bloccate a Villa San Giovanni. Ci opporremo con fermezza a questa ipotesi, anche fisicamente se necessario“? Ma li avevano già portati a Reggio la sera prima. Sotto i suoi occhi evidentemente non troppo attenti.

jole santelli regione calabria

E alla fine, dopo tre giorni di caos totale tra Villa San GiovanniMessinaReggio, la Sicilia, la Calabria e il Governo centrale di Roma, l’unica amministratrice ad uscirne a testa alta è la donna da poco più di un mese alla guida della Calabria. Tutti gli altri, dal Governo al Presidente siciliano Musumeci passando dai due sindaci dello Stretto, hanno dimostrato estrema confusione e soltanto la mera l’intenzione di cavalcare quest’emergenza per speculare sulle paure della gente e alimentare il proprio consenso politico. Chi abbandonando per due giorni in terra straniera i propri corregionali, chi inscenando proteste eclatanti bloccando i traghetti, chi inviando note stampa da “U sceccu nto linzolu“.

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