Circa 8000 persone, famiglie, disoccupati di lungo corso, spostati, a partire dal 2016, dalla mobilità in deroga alle politiche attive per il reinserimento lavorativo; si tratta dei Tirocinanti “ex percettori di mobilità in deroga” della Regione Calabria: un bacino di età e competenze inserite in attività di supporto presso i comparti più disparati (giustizia, beni culturali, scuole, enti pubblici e privati) con un compenso mensile di 500 €; attività della durata media di 12 mesi ripetute in alternanza a 4-5 mesi di buio lavorativo ed economico. L’emergenza Covid-19, che ha causato la sospensione di tutte le attività di tirocinio (in essere e in partenza), per i Tirocinanti si sta traducendo in un periodo vacante molto dilatato senza alcun reddito; una situazione paradossale di sconforto e confusione, se si pensa che per qualcuno quei 500 € sono l’unica fonte di sostegno, spesso entrambi i componenti della famiglia sono Tirocinanti e non per tutti è stato possibile accedere alle formule di sostegno al reddito. Gli interventi che vengono varati per risanare l’economia e tutelare le varie categorie di lavoratori non toccano questa terra di mezzo: nessuna tutela sembra spettare ai Tirocinanti di questa regione.
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Per questo il CSA, Associazione Sindacale dei dipendenti pubblici di enti regionali e locali, Dipartimento Nazionale Precari e Politiche del Lavoro, ha lanciato un appello accorato ai Presidenti del Consiglio e della Regione Calabria affinché si contempli urgentemente una misura straordinaria di sostegno al reddito o un ammortizzatore sociale anche per questa categoria. Il Sindacato si è detto spaventato dall’instabilità economica che potrà vedere nel prossimo futuro 8000 e più famiglie in stato di povertà assoluta, ma, allo stesso tempo, fiducioso che dai piani alti possa arrivare un riscontro positivo a tale situazione.
