Ven. Mar 29th, 2024

Volevo intraprendere un percorso che fosse un mix di arte ed emozioni tutte da manifestare. Volevo manifestare le mie emozioni alla massima potenza, volevo disegnarle e renderle materia viva, realizzarle, toccarle e farle indossare.” A dirlo è Giuliana Mamone, una giovane stilista nata e cresciuta in Calabria fra le mille suggestioni  mediterranee del tratto fra la Costa Viola e quella degli Dei dove  il mare ha tonalità  di turchese e di  viola e  aleggia il ricordo della antica Medma, che di tanto in tanto  riemerge  casualmente dalla terra,  e osservando la linea dell’orizzonte, la mente ritorna a fascinose visioni di navi  a vela quadra e insegne d’oro  che da un’Ellade lontana giungevano  sulle nostre coste in una indefinita  aurea età dell’umanità. Terra  dove  si respira il fascino di una storia millenaria che l’ha accompagnata per anni, sin da   quando, bambina,   danzava sulle punte  e poi, adolescente, volteggiava con brio, leggerezza ed    una eterea eleganza che ritroviamo sfogliando  i books fotografici delle sue collezioni e le riviste specializzate, anche di prestigio internazionale, che  sempre   più spesso pubblicano le immagini delle sue creazioni nelle quali  leggiamo pulsioni  figlie di antiche suggestioni,  che Giuliana Mamone ha fatto proprie e ora ripropone  nel mondo dell’alta moda in maniera assolutamente originale.

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 “A diciannove anni sono partita per Firenze – dice  –  per intraprendere gli studi al Polimoda indirizzo Fashion Design. Al liceo avevo una forte propensione per lo studio delle materie umanistiche. L’i’italiano, la storia e la filosofia. Ero curiosa del pensiero dei letterati, dei filosofi e di tutto quello che aveva a che fare con il passato, dell’Italia e del mondo che mi permetteva  di  immaginare un mondo apparentemente non mio nel quale  a volte riuscivo a rivedermi e che mi suscitava emozione” . Un insieme di emozioni e pulsioni che  divengono creatività  e proposta di una moda che non è  un fashion fine a se stesso. “ Non ho mai catalogato le cose in belle o brutte, ho sempre pensato che l’importante è che ti lascino qualcosa dentro” Emozioni che mi piace trasmettere alle persone che mi stanno vicino e che  osservano il mondo  che  vive attraverso le mie creazioni” Un mondo leggero e leggiadro, capace  di  raccontare una storia.  Un percorso di crescita culturale dunque, che per Giuliana Mamone parte dalle fascinazioni della storia di una terra antica nella quale si respira il mito e un tempo senza tempo,  per inseguire  il suo sogno, o meglio,  la sua visione, Giuliana Mamone,  poco più che diciottenne  lascia la Calabria ed approda a Firenze, una delle capitali  della Moda italiana nel mondo. ho intrapreso il corso di studi “Undergraduate in Fashion Design” al Polimoda della durata di quattro anni. Periodo questo,  importantissimo di crescita e di maturazione.”al termine dei quattro anni sono , cambiata e maturata.  Ho scavato e non smetto di scavare dentro me stessa  per imparare a conoscermi”, Un percorso quasi iniziatico, dunque  fra reminiscenze e  ed emozioni da esprimere  attraverso le creazioni di moda.

E Giuliana Mamone ha  subito lavorato  tantissimo, sia a livello accademico che professionale, a progetti, e proposte per womenswear e menswear, partendo dall’ideazione e realizzazione del singolo capo di abbigliamento, fino ad arrivare alla creazione di outfits per la collezione menswear  presentate al Fashion Show del Polimoda e successivamente anche a Milano, in  uno shooting che ha visto le proposte di Giuliana Mamone pubblicati poi sulla nota rivista   “GMAROmagazine” a conferma della validità di una proposta e del successo di un lavoro che la stilista ha sviluppato in team  con   Luna Marcolini (Fashion Stylist) Johnny Papagni (Fotografo), Michela Curci (Assistente alla fotografia), Marko Urbani (Truccatore) e ultimo ma non per importanza  il modello  Kevin Staedler che ha indossato i capi della collezione.

 Proposte  innovative e intriganti, cariche delle pulsioni  e della sensibilità della stilista verso  il bello e l’etereo e dell’imprinting di una storia millenaria  di cui si è nutrita. “ La caratteristica principale dei capi della mia collezione  – dice – è stata quella del tessuto, realizzato dal riciclo e  dall’assemblaggio di pregiate cravatte in pura seta cucite tra loro che creano un misto di calore e leggerezza unite anche a  pelle, pizzo, vernice. Trasformare prodotti ormai in disuso in qualcosa di nuovo dando qualità e valore ad ogni capo. Ho anche privilegiato l’uso del drappeggio oltre che quella della metodologia tradizionale del cartamodello” Tecnica nella quale  ha fatto esperienza come assistente designer nell’ambito della ricerca del cartamodello e del drappeggio.

Ora Giuliana Mamone, ancella della leggiadria dell’antica Medma  e di un fascino mediterraneo senza tempo e testimonial di una proposta fashion assolutamente innovativa che senza  convenzioni  coniuga  scelte stilistiche   di audace modernità con antica ricercatezza sartoriale è nuovamente impegnata  nello studio per la preparazione della sua nuova collezione,  carica  di pulsioni di globalizzata modernità dando vita ad un mix, talvolta estremizzato, talaltra non convenzionale. Sempre e comunque assolutamente fascinoso,

 

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