Ven. Apr 19th, 2024

La grave emergenza sanitaria che oggi sta paralizzando l’Italia intera, se da una parte ci costringe a
rimanere tutti a casa, per ovvi e sacrosanti motivi di salute pubblica, dall’altra ci induce ad una forte
preoccupazione circa il livello di liquidità necessario per vivere in questo periodo di paralisi totale dei
rapporti economico-sociali .
La doverosa chiusura, imposta dal governo, di gran parte delle attività commerciali, a cui si
aggiungono gli operatori costretti alla chiusura per motivi di opportunità, dovrà essere accompagnata da
vigorose misure che abbiano come obiettivo principale di assicurare liquidità ai piccoli operatori
economici.
Il decreto Cura Italia affronta l’emergenza economica con importanti sforzi cercando di garantire un
minimo vitale a molte categorie, tuttavia lascia scoperte le esigenze di tanti piccoli operatori economici che,
abituati a vivere degli incassi giornalieri e settimanali, oggi non hanno il necessario per affrontare la
giornata. Le misure di sospensione e rinvio in materia fiscale ed il piccolo sussidio di € 600,00 sono
estremamente importanti, ma non sufficienti.

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Oggi, ai disoccupati ed alle categorie disagiate, dovranno aggiungersi, purtroppo, anche i tanti
piccoli commercianti e piccoli artigiani, che per necessità pubblica hanno dovuto chiudere bottega. Tanti di
loro in questo periodo dovranno onorare gli impegni commerciali in scadenza dei propri fornitori e devono,
nel frattempo, far vivere le proprie famiglie. La prioritaria necessità di contenimento del virus sta
causando, come effetto secondario, la totale assenza di entrate, soprattutto in quelle attività che vivono di
economia locale.
L’ASCOA lancia, quindi, un appello affinché istituzioni locali, regionali e nazionali, istituti di credito,
agenzie di sostegno della piccola e media impresa, creino strumenti di liquidità immediata per i piccoli
operatori commerciali, avvalendosi anche delle disposizioni del decreto Cura Italia, ma senza il
condizionamento dei rigidi criteri di valutazione del rating ( Basilea 1,2 e 3) , criteri che oggi non hanno
alcun significato.
La predisposizione di aperture di credito, con prestiti di importo fino a € 30.000,0, rientri a lungo
termine, a decorrere dalla fine dell’emergenza, e con un bassissimo tasso di interessi, finalizzati alle
esigenze dell’impresa e anche della famiglia dell’imprenditore, potrebbe essere un importante sostegno
provvisorio per garantire un minimo di liquidità.
Si tratta di un’emergenza sanitaria che dobbiamo affrontare principalmente con le armi della
scienza, cercando di contenere il più possibile la diffusione del virus, ma sono necessarie anche le armi della
politica per contenere un’altra emergenza, la mancanza di moneta, che potrebbe avere come effetto, e con
un contagio a catena inarrestabile, la non riapertura di tantissimi negozi, oltre alla la messa sul lastrico dei
titolari e delle loro famiglie.
L’ economia della Calabria, e più in particolare della Locride e dell’intero territorio reggino, non
potrebbe sopportare le disastrose conseguenze di questo gravissimo momento, non avendo, purtroppo per
le storiche e note problematiche del territorio, le difese e gli anticorpi in grado di favorire una tempestiva
ripresa. Anzi, ed è questo un rischio molto elevato, in questo periodo gravi fenomeni d’illegalità, come
l’usura, potrebbero rappresentare espedienti di immediata soluzione a danno degli imprenditori e del
tessuto sociale, rafforzando, invece, quella catena di criminalità organizzata già molto attiva nel nostro
contesto.
L’ASCOA auspica, quindi, un forte impegno delle istituzioni affinché si consideri per tempo
l’importante rischio economico sociale e si intervenga, immediatamente, con estrema urgenza,
adoperando tutti gli strumenti consentiti in materia bancaria e finanziaria e, soprattutto, prescindendo
dagli accordi comunitari di Basilea.
Il Presidente ASCOA
Associazione Provinciale Piccole e Medie Imprese
Fabio Mammoliti

 

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