Ven. Mar 29th, 2024
Pesanti richieste della Dda da un minimo di tre ad un massimo di trent’anni di reclusione La parola adesso passa agli avvocati difensori, entro giugno è prevista la camera di consiglio
Condanne per un totale di 1800 anni di carcere sono state chieste dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio all’esito della requisitoria del maxiprocesso “Mandamento Ionico” che si definisce con il rito abbreviato per 163 imputati. Nella richiesta depositata all’udienza di ieri, firmata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti Diego Capece Minutolo, Giovanni Calamita e Francesco Tedesco, è stata chiesta la condanna per 122 imputati, 6 sono le assoluzioni piene, mentre 35 sono le richieste di non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati, in alcuni casi previa esclusione della contestata aggravante.

Le pene richieste vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 30 anni di reclusione.

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Nel maxiprocesso “Mandamento Ionico” la Procura antimafia reggina contesta reati che vanno dalla partecipazione all’associazione mafiosa “unitaria” denominata ‘ndrangheta alla detenzione illegale di munizioni ed armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, passando per turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e numerosi altri delitti collegati, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.

La maxi-indagine è stata coordinata dalla Procura distrettuale reggina e costituisce l’esito di un articolato impegno investigativo condotto, in contemporanea, dai carabinieri del Ros, del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Gruppo territoriale di Locri.

Gli esiti investigativi richiamati nel corso della requisitoria si riferiscono alla presenza ed operatività di consorterie della ‘ndrangheta in diversi territori della provincia reggina, in particolare la città di Reggio Calabria fino all’area grecanica ionica, quindi le zone di Bova, Melito Porto Salvo fino a Palizzi, ed ancora l’area compresa nella Locride, da Africo a Portigliola con al centro Locri.

Dopo le conclusioni delle parti civili la parola è passata al collegio difensivo. Tra i primi ad intervenire sono, tra gli altri, gli avvocati Nobile, Maio, Bavaro, Martino, Mollace. Ed ancora gli avvocati Taddei, Bertone, Marrapodi, Iemma, Mazza, Mazzone, Speziale, Furfaro, Piccolo, Mazzone, Commisso, Spadaro, Giampaolo, Alvaro, Scarfò, Veneto, Minniti, Mollica, Febbraio, Fonte, Cianferoni ed altri legali discuteranno nelle prossime udienze calendarizzate dal Tribunale di Locri fino a giugno, mese entro il quale il collegio ha programmato la camera di consiglio.

Un mese fa per altre sei posizioni definite in ordinario la Dda reggina ha chiesto 109 anni e 9 mesi di reclusione.

Si è già concluso il primo grado del troncone dell’abbreviato che ha registrato 35 condanne e 6 assoluzioni.

FONTE Rocco Muscari

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO

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