Ven. Apr 19th, 2024

Ancora una volta, il Governo nazionale con i suoi provvedimenti penalizza il Sud e la Calabria. E tutto ciò avviene al di là dei proclami che vari ministri, da Provenzano a De Micheli, da Franceschini a Speranza e a tutti gli altri del Partito Democratico e dei Cinquestelle, quotidianamente emettono su tutti i canali delle emittenti pubbliche e private, sui giornali di carta e su quelli online.

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E’ accaduto, infatti, che nel “Decreto Rilancio” varato il 14 maggio scorso dal governo, la ministra Paola De Micheli, ha presentato il pacchetto per il settore trasporti e infrastrutture, nel quale viene drammaticamente e colpevolmente a galla la permanente diversità di trattamento tra Nord e Sud. Poiché la proposta della De Micheli prevede un finanziamento di 40 milioni di euro per la progettazione e il potenziamento, con le caratteristiche di Alta Velocità di Rete (una linea tradizionale con una velocità massima di 200 km orari), delle linee Salerno – Reggio Calabria, Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia. Nella stessa giornata del 14 maggio, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato, nell’ambito della linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità (con una velocità fino a 350 km orari) Milano – Venezia, il progetto preliminare del Nodo di Verona Est con un limite di spesa di 379,96 milioni di euro.

Per essere estremamente chiari, come hanno già dichiarato l’ex vice presidente della Regione Calabria, prof. Francesco Russo e il consigliere regionale Giuseppe Aieta, se a sud di Battipaglia i lavori consentiranno ai treni di viaggiare a 200 km all’ora, al Nord, a est di Milano, dove c’è già una linea quasi parallela, la Milano – Bologna con le stesse caratteristiche dell’Alta Velocità vera, si potrà viaggiare a oltre 300 km all’ora. Siamo, insomma, alle solite con un governo che agisce sfacciatamente in favore delle regioni del Nord, realizzando una seconda linea AVAC (alta velocità – alta capacità), mentre per il Sud si propongono, in linea con il cronico atteggiamento di sempre, quello dell’abbandono e della disattenzione, i soliti interventi che non consentono a questi territori di poter fare quel salto di qualità necessario per poter spezzare l’eterno dualismo che continua a considerare il Sud figlio di un dio minore.

Da iscritto e da dirigente del Partito Democratico della Calabria, mi sento nel dovere di chiedere al segretario Nicola Zingaretti e al responsabile del Mezzogiorno, Nicola Oddati, di battere un colpo, se ne hanno voglia, non fosse altro per non smentire se stessi e i loro roboanti annunci di “grande attenzione” rispetto ai problemi del Sud.

Sommessamente, infine, vorrei suggerire al capogruppo del PD alla Regione, Mimmo Bevacqua, che a più riprese ha riferito delle sue continue sollecitazioni telefoniche al capo delegazione al Governo, Dario Franceschini, di chiedere al potente ministro di dimostrare, con i fatti e non con le frasi di circostanza, di essere più attento e vigile per evitare una ulteriore beffa nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria.

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