Mar. Apr 16th, 2024

Usura ed estorsione ai danni di due commercianti per una somma di oltre 200mila euro. Queste le accuse rivolte nei confronti di una coppia di coniugi di Guardavalle, Francesco Galati, 43enne, e la moglie, Giuseppina Taverniti, 40enne, indagati dalla Dda di Catanzaro e arrestati dai carabinieri del nucleo di Soverato. 

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Le indagini hanno avuto inizio nel maggio 2019, a seguito della denuncia presentata presso la Compagnia Carabinieri di Soverato dalle vittime, titolari di un esercizio commerciale e un’attività produttiva, ed è stata sviluppata attraverso indagini tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e analisi di dati), attività tradizionali (osservazioni, controlli e pedinamenti) e accertamenti patrimoniali. Ma anche dalla collaborazione con le vittime dell’usura, come sottolinea il procuratore Gratteri nel video di presentazione dell’operazione. 

Gli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di accertare le difficoltà economiche e il conseguente stato di bisogno delle vittime, che le avevano indotte a ricorrere a canali abusivi di credito, ricevendo in prestito dagli usurari la somma iniziale di € 20.000, nel 2016,
e ulteriori dazioni successive, per complessivi 200.000 €.

In relazione alla citata pendenza creditoria, sono state anche documentate le ricorrenti condotte estorsive messe in atto dagli indagati nei confronti delle vittime, mediante minacce di morte e percosse, altresì finalizzate all’impossessamento di beni immobili e attività commerciali di proprietà
delle stesse.

I fatti oggetto delle indagini sono stati inquadrati in un più ampio contesto di matrice ‘ndranghetista, attesa la riconducibilità degli indagati alla cosca Gallace, attiva nell’area ionica catanzarese, con proiezioni nel Lazio e in Lombardia: Taverniti è finita ai domiciliari, Galati invece è in carcere.

Nel medesimo contesto, è stato eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati nei comuni di Guardavalle, Soverato e Nettuno, per un valore complessivo di oltre 100.000 €.

Il provvedimento scaturisce da una attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Soverato e da quelli della Stazione di Guardavalle, ed è stata diretta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto, Dott.
Vincenzo Capomolla, e dal Sostituto Procuratore, Debora Rizza.

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