Ven. Apr 19th, 2024

Si è svolta stamattina presso il Centro distribuzione Sud di Poste italiane sito in Via Barlaam, 2
un’assemblea indetta da NIDIL-CGIL, rappresentata dal Responsabile Territoriale Achille Scarfò.
Nell’ambito della vertenza nazionale dei 250 autisti somministrati che operano per conto di Poste
Italiane, sono infatti 25, di cui 2 già da oggi fuori da Poste Italiane, gli autisti calabresi
contrattualizzati molti dei quali a tempo indeterminato con l’agenzia di somministrazione Adecco,
ma a cui Poste Italiane ha deciso di non prorogare la missione.
Una situazione paradossale, visto che Poste Italiane ha già nuovamente incaricato Adecco per la
ricerca di altre figure professionali in tutto e per tutto identiche alla medesima mansione, anziché
prorogare i lavoratori in essere. Né regge la motivazione data da Poste Italiane del raggiungimento
del limite dei 24 mesi che sarebbero imposti dal Decreto Dignità atteso che come già chiarito dal
Ministero del Lavoro con la circolare n.17 del 31 ottobre 2018, i lavoratori assunti a tempo
indeterminato dall’Agenzia possono essere prorogati in missione, sia a tempo indeterminato che a
termine, presso senza obbligo limiti di durata.
La vertenza, condotta a livello nazionale dalle Segreterie delle categorie sindacali della
somministrazione Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, ha subito una battuta d’arresto inaspettata lo
scorso 26 Giugno , quando a fronte di una trattativa aperta a diverse soluzioni, l’azienda ha compiuto
un’ inversione di rotta chiudendo alla proroga delle missioni che giungeranno a termine tra luglio e
ottobre prossimo.
NIDIL-CGIL, FELSA-CISL e UILTEMP-UIL hanno indetto lo stato di agitazione sul territorio nazionale
indicendo una serie di assemblee per fare il punto della situazione e denunciare lo scivolamento
della condizione lavorativa verso un turn-over selvaggio e una precarietà immotivata, che mortifica
le competenze e la professionalità acquisita nel tempo sul campo.
Sacrifici che questa particolare categoria di lavoratori ha sopportato nel pieno dell’emergenza da
Covid-19, che ha segnato un picco dei volumi movimentati da un’Italia pressoché bloccata e che si è
affidata alla logistica, e quindi agli addetti al trasporto di merci e beni, per mantenere i collegamenti
e gli approvvigionamenti
Questo è solo il primo passo per una mobilitazione ancora più incisiva se, nell’ambito dell’intera
vertenza nazionale, non vi sarà una riapertura della trattativa con Poste Italiane, che porti ad una
soluzione positiva per i 250 lavoratori.

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Servizio di Francesca Cavallo

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