Gio. Mar 28th, 2024

«Così noi cittadini non saremmo più presi in giro da nessuno»

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Il comitato civico in difesa dell’ospedale cerca di svelare i “molteplici misteri che vi aleggiano dietro” con l’obiettivo di scoprire non solo se l’obiettivo sia quello di chiudere il nosocomio, ma anche come si è arrivati a distruggere un presidio che per tanto tempo è stato la garanzia concreta non solo per la salute dei cittadini della Locride ma anche per quella dei cittadini provenienti da altri territori.

Non a caso nella sua ricerca il Comitato parte dall’affermare che il nosocomio «appena sorto e per parecchi anni è stato il fiore all’occhiello del territorio, per l’imponenza strutturale e per la presenza di medici preparati che hanno portato avanti il prestigio del nostro ospedale. Guardando adesso la struttura ospedaliera del territorio – scrivono i rappresentanti del Comitato- tutto ciò ci sembra lontano anni luce e quasi impossibile che una realtà così ci sia stata. Affiancata all’ospedale vi era la scuola infermieri che dava la possibilità di avere personale infermieristico giovane e ben formato che lavorava all’interno». E confrontando le antitetiche realtà che il comitato non solo si chiede «come si è arrivati a distruggere tutto questo? Quale manovra e quale volontà si cela dietro questo perenne e incessante decadimento?». Ma si domanda anche «perché due ospedali, entrambi spoke (Locri e Polistena) sono così diversi tra loro? Tac sempre funzionante ed elisoccorso con volo notturno a Polistena. Siamo noi forse figli di un Dio minore?».

Nel constatare che presso l’ospedale di Locri hanno lavorato sempre “eccellenze mediche” (dai chirurghi Morgante e Virzì, al pediatra Costantino all’ortopedico Macrì, per citarne alcuni), evidenziano che non si comprende «per quale strano motivo abbiano avuto una breve permanenza nel nostro nosocomio. Forse – ipotizzano i responsabili del Comitato – perché hanno avuto colleghi poco collaborativi? E/o perchè non vengono messi in grado di lavorare? Queste sono tutte domande alle quali i cittadini vorrebbero trovare una risposta, anche perché non si può credere alla solita storiella “qui non vuole venire nessuno”. La Locride vuole sapere “perché” chi è venuto sia andato via. Forse per l’immobilità e la lentezza alla quale assistiamo?».

A tal proposito viene sottolineato che qui «non si trovano soluzioni alle cose più elementari fino ad arrivare a far passare anni per la collocazione di un macchinario acquistato nel 2016 (Risonanza magnetica)» e «non vengono espletati concorsi formalmente chiusi da tempo» la qual cosa fa sì che si deve «subire l’inefficienza di reparti che lavorano a singhiozzo come è il caso della Radiologia, per la presenza di un solo medico».

Il Comitato a questo punto si chiede se non ci sia , la volontà di chiudere definitivamente l’ospedale. «Se fosse così – conclude la nota – fatevi coraggio, staccatela questa spina, così chi ci lavora e chi all’interno sguazza in questo clima di lassismo finalmente dovrà fare i chilometri per andare a lavorare, e forse si renderà conto che anche lui ha collaborato a questo sfascio. Così noi cittadini finalmente non saremmo più presi in giro da nessuno».

FONTE GAZZETTA DEL SUD

SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO

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