Ven. Apr 19th, 2024

 

di Fabio Pugliese

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Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

 

 

In un Paese civile, in una Regione normale, di fronte ad un investimento importante, di 1.335 milioni di euro, per la realizzazione di un’Opera ritenuta d’importanza strategica nazionale, la Politica con la “P” maiuscola ed il Sindacato con la “S” maiuscola, dovrebbero essere molto attenti ad ogni fase che riguarda questo importante processo.

 

Anche perché – è bene ricordarlo – il progetto di ammodernamento della strada Statale 106 da Sibari a Rosetto Capo Spulico è stato e, per certi versi, continua ad essere, avversato da una sparuta minoranza di cittadini che auspica e spera che la realizzazione dell’Opera possa fermarsi per sempre.

 

Al momento l’Opera è stata inaugurata e, quindi, avviata per la sua realizzazione che avverrà tra 2.271 giorni continuativi con ultimazione prevista il 9 agosto del 2026. Salvo sospensioni dei lavori e deroghe che potrebbero avvenire solo in tre circostanze: mancanza di soldi; errori e vizi di carattere procedurale; problemi riscontrati e denunciati dalla direzione lavori.

 

In merito alle coperture economiche legate all’Opera basterebbe leggere il contratto sottoscritto tra l’Anas Spa ed il Contraente Generale per capire se possono esserci problemi. Allo stesso modo, bisognerebbe leggere il verbale di consegna dei lavori per capire se vi sono già in questa fase degli errori e dei vizi di carattere procedurale (ma non solo…). Mentre occorre avere fiducia nei funzionari dell’Anas per quanto riguarda la direzione dei lavori ed, in particolare, nella loro incorruttibilità: perché servirà molta onestà affinché i lavori vengano realizzati nel miglior modo possibile…

 

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” il 22 maggio – dopo l’inaugurazione dell’inizio dei lavori del ministro delle infrastrutture Paola De Micheli (Partito Democratico), ha inoltrato una formale richiesta all’Ingegnere di Anas Spa Direttore di Progettazione e Realizzazione Lavori chiedendo semplicemente di poter ottenere degli atti pubblici relativi ad un’opera pubblica e, quindi, pagata con i soldi dei cittadini.

 

Nello specifico ha chiesto di poter ottenere una copia del contratto e degli atti aggiuntivi connessi sottoscritti in fase di approvazione del progetto esecutivo; la copia del Verbale di Consegna dei Lavori; tutte le specifiche attività evidentemente programmate che saranno eseguite fino al 31 dicembre 2020 oltre ad eventuali ulteriori adempimenti autorizzativi da perfezionare.

 

Naturalmente, queste richieste, nascono dall’esigenza di capire e studiare i processi legati alla realizzazione dell’Opera al fine di esercitare un’azione di controllo che l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene necessaria. Peraltro svolta da cittadini volontari. Non pagati o retribuiti da nessuno. La risposta a questa richiesta è giunta lunedì scorso e l’Anas Spa – mediante il proprio servizio clienti (…..) – non ha fornito alcuna documentazione richiesta dall’Associazione.

 

 

L’Associazione, pertanto, ha subito provveduto ad informare di tutto questo l’Assessore alle infrastrutture della Regione Calabria, il Presidente del Consiglio Regionale ed il Capogruppo del Partito Democratico in seno al Consiglio Regionale oltre a tutti i parlamentari calabresi della Camera e del Senato. Tutti, nessuno escluso, certamente sprovvisti dei documenti richiesti dall’Associazione.

 

Così come – sprovvisti di questa importante documentazione – è certamente il Sindacato che in questo momento – con la compiacenza di certa politica – è saldamente impegnata solo a spartirsi la torta sulle assunzioni (quindi, sulle clientele), di ditte e lavoratori che nei prossimi anni saranno impegnati nella realizzazione dell’Opera.

 

Restano, quindi, due fatti precisi.

 

Il primo: c’è un’Associazione che chiede di poter ottenere e visionare degli atti pubblici che riguardano la realizzazione di un’Opera pubblica ma non li ottiene. Questo fatto è grave perché evidenzia mancanza di trasparenza e, quindi, si presta ad ogni ragionevole dubbio circa la correttezza delle procedure (e non solo), eseguite da quanti a vario titolo hanno delle responsabilità.

 

Il secondo: semmai dovessero configurarsi dei problemi in corso di realizzazione dell’Opera dovuti a difetti o errori procedurali (o burocratici), tali da imporre delle sospensioni, le responsabilità morali e politiche certamente sarebbero da ascrivere solo ed unicamente all’Assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, al Presidente della Regione Calabria, all’intero Consiglio Regionale ed a tutti i Deputati e Senatori calabresi che, insieme ai Sindacati, sono distanti anni luce dai processi complessi legati alla realizzazione di questo importante Progetto.

 

L’Associazione, questo non lo dimenticherà: e nel caso in cui dovesse accadere ciò che nessuno di noi si augura, ricorderà ai cittadini calabresi i fatti, le responsabilità precise ed i nomi di chi – con il silenzio – ha scelto di non occuparsi di ciò che noi abbiamo denunciato oggi…

 

10 Giugno 2020

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