Mar. Mar 19th, 2024

Per le carte di identità rilasciate a una eritrea e al figlio minorenne

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Mimmo Lucano comparirà questa mattina davanti al giudice monocratico di Locri per rispondere dell’accusa di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni. La Procura di Locri ha chiesto la citazione diretta a giudizio dopo che nel dicembre scorso ha chiuso le indagini preliminari, che vede quali persone offese il Comune di Riace e il Ministero dell’Interno.

Secondo l’ipotesi accusatoria Mimmo Lucano in qualità sindaco di Riace, con funzioni di responsabile dell’Ufficio Anagrafe e dello Stato civile, avrebbe rilasciato «illecitamente» due carte di identità intestate a una donna di origine Eritrea e al di lei figlio minore: «entrambi privi di permesso di soggiorno necessario al rilascio dei precitati documenti identificativi». «In particolare – rileva la Procura locrese nei confronti di Lucano – nonostante l’assenza del permesso di soggiorno, attestava falsamente la regolarità della documentazione richiesta dalla normativa vigente ai finni del rilascio della carta d’identità per i soggetti extracomunitari».

La vicenda oggetto del procedimento sarebbe avvenuta tra i primi di maggio e metà settembre del 2016.

La Procura ha già indicato alcuni possibili testimoni da citare in relazione al nuovo procedimento penale, quali alcuni investigatori all’epoca dei fatti in servizio presso il Commissariato PS di Siderno e presso il Nucleo operativo della Guardia di Finanza di Locri, nonché due dipendenti del Comune di Riace.

Prima della dichiarazione di apertura del dibattimento, Lucano, difeso dagli avvocati Antonio Mazzone e Andrea Daqua, potrà chiedere, tra l’altro, il giudizio con le forme del rito abbreviato. Le parti potrebbero chiedere che il procedimento relativo all’ipotesi di falsità ideologica sia riunito al procedimento denominato “Xenia”, in corso dinanzi al Tribunale penale collegiale di Locri.

r.m.- gazzetta del sud

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