Mar. Mar 19th, 2024

Lacopo: «Negligenza della politica in una terra soffocata dal crimine organizzato»

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Il nuovo presidente della Camera civile di Locri, il sidernese Antonino Lacopo, sollecita il completamento del nuovo Palazzo di giustizia locrese che rimane, ancora, dopo tanto tempo, una delle grande incompiute della Locride. «Un’opera – dice Lacopo – che “pende” da oltre vent’anni per la cui realizzazione si sono succedute diverse idee progettuali, dapprima convergenti in un’unica opera con la costruzione della Caserma dei Carabinieri di Locri, successivamente resa invece un unico progetto che, ad oggi non risulta completato».

Il presidente Lacopo, subentrato nel febbraio scorso alla guida della Camera all’avv. Pasquale Sansalone, che pure si era battuto per sollecitare la realizzazione dell’importante opera, ricorda che sono stati molti gli interventi, nel passato, della Camera Penale e della Camera Civile finalizzati a sostenere il mantenimento del presidio in periodi in cui la politica di alcuni governi erroneamente pareva sostenere l’idea di voler costituire unici tribunali provinciali. Al tempo fu proposto persino di impiegare il Genio Militare per la costruzione del tribunale Locrese.

»Le vari imprese succedutesi – dice Lacopo – non hanno portato a compimento l’opera, che rischia di diventare una delle tanti cattedrali nel deserto, con grave danno per il territorio tutto. Non è bastato nemmeno l’impegno costantemente profuso insieme all’avvocatura dal presidente del Tribunale, Palermo, che ha lasciato da pochi giorni Locri per assumere la Presidenza del Tribunale di Catanzaro, e che negli anni ha reso il Tribunale Locrese un modello unico in termini di efficienza e di vero simbolo di legalità, per portare a completamento l’opera. È ovvio – conclude Lacopo – che l ‘ultimazione della struttura costituisce una delle tante priorità della Locride, la cui mancata realizzazione in tempi ordinari , non può che attribuirsi alla negligenza della politica di passati governi e alla sottovalutazione, della medesima politica, dell’importanza di “blindare” la rinascita di un terra così tanto soffocata dalla criminalità organizzata da cui, a gran voce, la società civile intende liberarsi».

ARISTIDE BAVA (Gazzetta del Sud)

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