Gio. Mar 28th, 2024
Botta e risposta tra il sindaco e le ormai due ex assessore
Giovanni Calabrese: «Il progetto politico va avanti con chi è rimasto finché ci saranno forza, voglia e numeri»

Anche se il rendiconto della gestione per l’esercizio 2019 è stato approvato dall’intera maggioranza (12 voti a favore), contrari i cinque consiglieri di minoranza, il gruppo “Tutti per Locri” è apparso lacerato.

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La seduta è stata aperta dalle “comunicazioni” del sindaco Giovanni Calabrese, che ha ufficialmente reso nota la composizione del nuovo esecutivo riformulato a seguito delle dimissioni dagli incarichi assessorili e di vicesindaco di Raffaele Sainato e, a sorpresa, anche delle due assessore Anna Sofia e Anna Baldassarro, rispettivamente con deleghe all’Istruzione e Cultura e quelle per Attività produttive, Pari opportunità e Contenzioso. La nuova giunta -ha dichiarato il sindaco sottolineando che ancora le deleghe non sono state assegnate-, è composta dai riconfermati assessori Giuseppe Fontana, nuovo vicesindaco, e Vincenzo Panetta, con gli ingressi di Domenica Bumbaca titolare della delega alle Politiche sociali, Roberta Accursi e Piero Leone.

È stato il capogruppo di minoranza “Scelgo Locri”, Enzo Carabetta, che col suo intervento ha fatto emergere la “rottura” esistente: «Se prima eravate una maggioranza perfetta e coesa, adesso ci troviamo dinanzi a profonde crepe. Il virus è stato capace di intaccare gli equilibri e la Città ha assistito in maniera attonita». Carabetta ha invitato le ex assessore Sofia e Baldassarro ad «illustrare i motivi che le hanno indotte a lasciare il loro incarico pur non avendo lasciato tracce indelebili«. Quindi, sottolineando che la minoranza è «sempre più compatta», ha chiesto che «si vada a nuove elezioni» per non «assistere ad una lenta agonia della città».

L’invito di Carabetta è stato raccolto dalle due ex assessore che, asserendo che i tre ex (Sainato, Sofia, Baldassarro) sono una sorta di gruppo politico all’interno della maggioranza anche se adesso «è stato messo in panchina», si sono dichiarate «vittime sacrificali della maggioranza» ed hanno addebitato la scelta di dimettersi al comportamento scorretto del sindaco che avrebbe voluto rimuoverle dall’incarico per affidarlo ad altri consiglieri.

Una correzione di tiro, subito dopo, è stata fatta dall’ex vicesindaco Sainato che ha replicato con parole dure al capogruppoCarabetta e al gruppo di opposizione, sottolineando «l’assenza politica davanti alle scelte coraggiose dell’amministrazione Calabrese». Sainato, inoltre , ha spiegato che le sue dimissioni sono state causate dall’incompatibilità col ruolo di consigliere regionale ed ha sottolineato che quanto accaduto sono solo delle “incomprensioni politiche” di cui ha auspicato il superamento, escludendo qualsiasi percorso diverso dall’attuale maggioranza.

Ferma e breve replica di Calabrese che ha sottolineato che forse le consigliere Sofia e Baldessarro non conoscono la normativa sugli enti locali, soprattutto la 267/2000 che attribuisce al sindaco il potere di nomina dei componenti dell’esecutivo. Calabrese si è anche detto “dispiaciuto” per non aver percepito il malessere di sette anni di Sofia e Baldessarro e alle due ex assessore ha detto di avere «la memoria molto corta. Sofia forse ha dimenticato che è stato lo stesso sindaco nel 2014 a farla rimanere in giunta davanti alle pretese dell’allora suo gruppo di appartenenza, guidato dall’attuale leader dell’opposizione, che pretendeva di sostituirla perché non più in linea con il gruppo d’appartenenza. Fu il sindaco a fare quella scelta tra un gruppo politico e una persona ai più sconosciuta». Ha, poi, rammentato a Baldessarro di essersi dimenticata di «aver preso un impegno di turn over con la consigliera Bumbaca, impegno disatteso e non imposto poi dal sindaco».

Calabrese, dichiarando di voler evitare di entrare nel merito della ricostruzione data dalle due assessore dimissionarie ha semplicemente affermato di essersi «proiettato alla risoluzione delle problematiche e non interessato beghe politiche di bassissimo livello». Il sindaco ha chiuso affermando di non voler sostegno «da persone non più interessate al progetto politico iniziale» e che «il progetto politico va avanti con chi è rimasto finché ci sarà forza, voglia e numeri. In caso contrario, saranno in cittadini ad avere la parola».

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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