Gio. Apr 18th, 2024
Un frame tratto da un video della Polizia di Stato che ha arrestato quattro persone responsabili dell'omicidio di Giovanni Tersigni Giovanni colpito, la sera del 7 settembre, in piazza a Crotone, da diversi colpi di pistola. Si tratta di un calabrese, un bulgaro e due persone residenti in provincia di Catanzaro giunte in città in occasione dell'omicidio, 03 ottobre 2019. ANSA / Frame Video Polizia di Stato +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Accusato di concorso insieme ad altri 5 persone già in carcere

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Ancora un arresto della Polizia di Stato di Crotone per l’omicidio di Giovanni Tersigni, l’uomo di 36 anni, ucciso la sera del 7 settembre 2019 in un agguato nel centro della città. Si tratta di Giuseppe Passalacqua, di 33 anni, nei confronti del quale è stato emesso un provvedimento per concorso in omicidio che va ad aggiungersi alle altre cinque persone arrestate nel mese di ottobre scorso per il delitto: Cosimo Berlingieri, di 29 anni, di Catanzaro, Francesco Oliverio (30), di Crotone, Cosimo Damiano Passalacqua (24), di Catanzaro, e Dimitar Dimitrov Todorov (23), di nazionalità bulgara. Tersigni venne assassinato a colpi di arma da fuoco a poca distanza dalla propria abitazione. I cinque arrestati lo scorso ottobre furono individuati dagli investigatori a seguito di indagini serrate. In particolare, si appurò che il gruppo di fuoco era formato da due persone in trasferta Berlingieri e Passalacqua giunti in città da Catanzaro assieme agli altri tre. A dare al commando la notizia della presenza della vittima sul luogo dove si consumò il delitto, sarebbe stato proprio Passalacqua. La figura del trentatreenne era già nota agli investigatori della Squadra mobile della Questura di Crotone.Tuttavia, in precedenza, non si era potuto dimostrare un suo ruolo attivo nella pianificazione dell’omicidio. A chiarire il quadro sono state le recenti dichiarazioni del collaboratore Francesco Oliverio che hanno consentito di fugare ogni dubbio sulle sue responsabilità.

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