Ven. Apr 19th, 2024

Intervenendo sul tema, che oramai da giorni interessa il contesto nazionale e locale, il Consigliere Regionale Raffaele Sainato indirizza il suo messaggio di vicinanza ai dirigenti scolastici, agli operatori ed ai docenti delle scuole, tra qualche giorno alle prese con il completo rientro degli alunni dopo circa 7 mesi di assenza dovuti all’emergenza sanitaria da Covid19.

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Non sono mancate critiche e dubbi sul rientro a scuola dei nostri ragazzi, sottolinea Sainato, specificando come certamente ci si sia mossi in maniera più celere ad esempio nel determinare la riapertura, poi rivelatasi difficile da gestire, di discoteche e luoghi di incontro e divertimento estivo. A poca distanza da noi, in Francia, dove i casi di contagio sono ben superiori ai nostri, ad esempio da diverse settimane i ragazzi sono rientrati a scuola e sulla materia si sono espressi studiosi ed epidemiologi di fama, che hanno sfatato per un certo verso il rischio di contagio tra i piccoli studenti sotto i dieci anni, per i quali anche l’uso delle mascherine nei luoghi di studio dovrebbe essere evitato.

Molte sono invece le incombenze che i dirigenti scolastici si sono visti riversare addosso per poter avviare in sicurezza l’anno più difficile per la scuola italiana. Dal dover garantire le distanze di sicurezza in locali ed aule di certo non sufficienti per tutti i ragazzi frequentanti, al dover sovrintendere ai lavori di riadattamento delle infrastrutture, che spesso sono iniziati tardi. In alcuni contesti i sopralluoghi dei tecnici deputati sono avvenuti solo a fine agosto, lasciando con il fiato sospeso dirigenti e presidi, fino ad oggi a circa una decina di giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico. Sino al dover nominare e formare figure di difficile reperimento in ambito educativo, come il referente Covid19. La norma prevede, infatti, che in ogni istituto scolastico siano individuati almeno due referenti COVID-19. A parlare di questa figura è il Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020 intitolato “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”. Si parla di figure che certamente esulano dalle competenze possedute da coloro che operano in campo formativo e la cui nomina e reperimento avrebbe dovuto essere gestito in ambiti differenti, senza caricare di ulteriori incombenze le dirigenze scolastiche. Un problema ulteriore è legato tra l’altro alla necessità di dover sfrondare i dubbi e le giustificate ansie di alunni e famiglie, tartassati dalla mancanza di certezze sulla sicurezza da eventuali contagi.

La scuola a livello nazionale ha effettivamente riaperto con i corsi di recupero già dal primo settembre, ma per il pieno avvio dei corsi di lezione si dovrà attendere sino al 14 e nella nostra regione sino il 24 settembre, data scelta, come ha affermato l’assessore al ramo Sandra Savaglio,  pur nella certezza che aprire prima sarebbe stato ottimale per le famiglie,  per dare la sicurezza minima alla collettività e permettere di affrontare una realtà, che sapevano essere più complessa: ovvero la mancanza di  spazi in alcune scuole sovraffollate e soprattutto la questione trasporti. Tutti insieme abbiamo deciso di riaprire le scuole il 24 settembre anziché il 14 (quindi 10 giorni dopo la data decisa dalla gran parte delle regioni), – ha più volte ribadito l’assessore Savaglio – accogliendo le sollecitazioni dei grandi centri urbani calabresi, dove i sindaci sono a lavoro per il recupero di altri spazi. Ad oggi la macchina nazionale, che doveva fornire i banchi a seduta singola entro l’inizio dell’anno, permetterà di ottenere tali supporti solo per fine ottobre nel 90% delle scuole. Inoltre, risulta poco chiara la situazione per l’aumento degli organici degli insegnati di sostegno. Infine, sono previsti 200 milioni di euro subito per i trasporti e vi è la proposta del governo di partire con bandi super veloci per l’acquisto di nuovi mezzi anche dai privati. Sicuramente una misura interessante per la situazione degli studenti pendolari calabresi, che dai centri più piccoli si vedono costretti a raggiungere i luoghi di svolgimento delle lezioni su autobus spesso insufficienti ed extra carichi di utenti.

Sono situazioni che mettono in evidenza come sulla questione istruzione si siano assommati anni di ritardi e soprattutto come la scuola sia stata relegata in un ruolo di secondo piano rispetto ad altre emergenze economiche rilevatesi più stringenti per il contesto nazionale. Sono questi ritardi e queste distrazioni che ora pongono in serio pericolo il normale svolgimento di uno dei diritti fondamentali per uno Stato moderno e democraticamente evoluto, quello dell’istruzione pubblica, che la nostra Costituzione riconosce primario per lo sviluppo dei giovani e dei futuri cittadini sino alla maggiore età.

In questo contesto ripongo piena fiducia nelle decisioni prese dalla Presidenza della Regione Calabria e dal Governatore Jole Santelli, che ritengo riuscirà, con la giusta operosità che sta contraddistinguendola in ambito nazionale, a gestire anche questa difficile ma fondamentale situazione afferente il diritto all’istruzione nella nostra regione.

 

Il Delegato per la Comunicazione del Consigliere Regionale

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