Mar. Mar 19th, 2024

Nuovo incontro su rifiuti e San Leo: chiesta udienza ai commissari

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La violenta mareggiata che l’altra notte ha interessato la costa ionica reggina ha provocato gravissimi danni alle strutture balneari della città, che ancora non erano state smontate a conclusione della stagione estiva, distruggendo anche il materiale che alcuni titolari avevano ammassato in attesa di metterlo al sicuro. L’ondata di maltempo, alimentata anche da una violenta tromba d’aria ha fatto “volare” barche, ombrelloni, pedane, cabine e suppelletili varie, oltre a frigoriferi e oggetti di vario genere che si trovavano nei depositi delle strutture. L’impatto più grave del maltempo si è verificato poco dopo le 2 , in piena notte, cogliendo tutti di sorpresa. Alcuni imprenditori hanno tentato di intervenire, ma il mare forte, la pioggia e il vento hanno impedito loro di mettere in sicurezza i materiali. Ieri mattina la conta dei danni, che appaiono molto gravi e tanto sconforto da parte dei proprietari dei lidi che già in quest’ultima annata erano stati costretti a lottare contro il coronavirus e avevano aperto le loro strutture per cercare di salvare il salvabile

Una stagione doppiamente amara, dunque. Il maltempo non ha risparmiato neppure le barche di molti cittadini lasciate ormeggiate in mare o deposte sul litorale. Pesante anche in questo caso la conta dei danni. Unica nota positiva, se così si può definire, il fatto che questa volta la violenta mareggiata ha risparmiato il lungomare. L’arteria, e soprattutto i suoi larghi marciapiede che ancora presentano vistose ferite dello scorso anno, non sembra sia stata interessata dalla violenza delle acque. L’ing. Pietro Fazzari, responsabile tecnico del Comune dalla prima visita sommaria del litorale pare non abbia riscontrato danni. Si è comunque riservato di eseguire un sopralluogo più dettagliato oggi, anche per verificare se la furia delle onde sia arrivate a scardinare, come è avvenuto in passato, la sabbia alla base dei marciapiedi, cosa che a lungo andare potrebbe causare nuovi crolli.

Su altro fronte, si è tenuto mercoledì sera, un nuovo incontro, questa volta ristretto, per fare il punto sulla situazione del paventato ampliamento dell’impianto di San Leo. Vi hanno partecipato, esperti del settore, avvocati e responsabili delle associazioni ambientaliste. È stato esaminato a fondo l’avviso diramato dalla Regione che prevede il possibile ampliamento dell’area dell’impianto, e tutti si sono dichiarati contrari a un’eventualità del genere. Il problema della raccolta dei rifiuti è stato accomunato a quello dei forti miasmi che oramai da tantissimi anni pesano notevolmente sulla qualità della vita dei cittadini di San e zone adiacenti, ma anche sull’intero territorio comunale dove gli odori, in particolari momenti, si avvertono distintamente. E si è parlato del problema più generalizzato della raccolta dei rifiuti, che quest’anno è un leit motiv estivo di quasi tutti i Comuni della fascia ionica reggina, che, lo ricordiamo, scaricano proprio a Siderno i loro rifiuti. Per l’ennesima volta è stato ribadito il “no” ad ogni progetto di ampliamento ed è stato stigmatizzato il comportamento della Regione ricordando la necessità che venga realizzata a supporto dell’impianto di Siderno, una discarica di servizio che potrebbe, intanto, risolvere i problemi più urgenti. Ancora si attende, però, che gli organismi competenti indichino un sito idoneo. E tutti i comuni hanno “paura” di questo. Un discorso che non può reggere ulteriormente, e che i cittadini di Siderno non intendono più sopportare. Anche per questo i presenti, prima della conclusione dell’incontro, hanno deciso di chiedere un incontro urgente con i commissari straordinari del Comune.

ARISTIDE BAVA

 

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO

 

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