Gio. Mar 28th, 2024

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto ‘Ristori’. Il provvedimento messo in campo dal governo Conte dopo le chiusure di cinema, teatri e quelle anticipate alle 18 di bar e ristoranti che stanno creando subbuglio nel Paese.
“Vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie penalizzate dall’ultimo Dpcm”, ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine della seduta del Consiglio dei ministri. Gli indennizzi a fondo perduto, ha assicurato: “arriveranno sul conto corrente con bonifico dell’agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri”. Più preciso sui numeri è stato il ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri. Il decreto “mobilita una massa consistente d risorse, 5,4 miliardi in termini di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare”, ha spiegato Gualtieri. “L’importo medio per i ristoranti fino a 400.000 euro di fatturato – ha detto a titolo esemplificativo – è di 5.173 euro”, per quelli fino a un milione di fatturato, 13.920 euro quelli fino a cinque milioni di fatturato e 25.000 euro per quelli oltre i cinque milioni. “Per sale da concerto e teatri l’importo per la fascia più bassa sarà circa 5.000 euro, per quella media di circa 13.900 euro” fino a 30.000 euro medi per i fatturati maggiori.

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Conte non ha nascosto del tutto i problemi a far digerire la nuova stretta alle categorie penalizzate. “Le nostre scelte possono essere legittimamente sindacate, siamo in democrazia. Ma voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti”. “Stiamo incontrando le categorie, ne sta venendo fuori un dialogo aperto e un approccio costruttivo. Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere”. “Se rispetteremo le misure abbiamo buone speranze di affrontare dicembre con una buona serenità”. “Non abbiamo chiuso attività che ritenevamo meno importanti di altre, non ci sono attività di serie A e di serie B”.

 

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