Ven. Apr 19th, 2024

 

Tra i cinque aspiranti sindaci incredulità e rassegnazione ma anche profondo rammarico «Non ci voleva, la città ha problemi che nessun commissario è in condizione di risolvere»

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Signori, tutto da rifare. Il decreto “Ristori” di cui tanto si è parlato in questi ultimi giorni e che sembrava indirizzato solo a dare i giusti aiuti economici alle imprese costrette alla chiusura parziale o totale a causa dl Covi, ha previsto anche il rinvio delle elezioni fissate per il 22 e 23 novembre «in considerazione della situazione epidemiologica da Covid 19». Le elezioni andranno a confluire nel turno ordinario di amministrative del primo semestre 2021 «mediante l’integrale rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature a sindaco e a consigliere comunale».

Classica doccia fredda per Siderno, commissariata da oltre due anni e mezzo e per i cinque candidati a sindaco e i 190 candidati al consiglio comunale che già erano entrati in campagna elettorale. Come l’hanno presa Antonio Cutugno, Domenico Barranca, Antonio Sgambelluri, Stefano Archinà e Maria Teresa Fragomeni?

Qualcuno di loro alla telefonata del cronista, incredulo, ha chiesto se fosse vera la notizia che, diciamolo pure, scombussola i piani di tutti. Antonio Sgambelluri punta l’indice sui problemi della cittadina che «l’attuale gestione commissariale – dice – non ha la possibilità di risolvere. La città – continua – aveva bisogno subito di una gestione democratica e di persone che fossero dentro ai problemi dei sidernesi, che sono tanti. Non nascondo che avevo molta fiducia nei cittadini che, in questa occasione, avrebbero dovuto, e potuto, dare un voto che mi lasciava ben sperare. Adesso non so quello che succederà in futuro. Aspettiamo e vediamo. Prendo atto che è tutto da rifare nuovamente. Quando sarà, noi ci saremo comunque».

Decisamente sconfortato Domenico Barranca: «Non so cosa dire. Sono veramente sfiduciato, Avevamo fatto un grande lavoro e le aspettative dei cittadini sembravano in piena sintonia con il nostro programma indirizzato a dare una svolta decisa alla nostra Siderno. Adesso non solo bisogna ripartire daccapo ma bisogna fare i conti anche con i tanti problemi irrisolti che una ulteriore gestione commissariale andrà certamente ad aggravare. Penso anche al fatto che ci saranno in campo pure le “regionali” che, certamente, alimenteranno confusione. Non la vedo bene. Comunque aspetteremo per vedere il da farsi».

Stefano Archinà la prende con più filosofia. «Bisogna rispettare i provvedimenti adottati dal Governo. Se hanno deciso in questo modo è chiaro che lo hanno fatto per evitare ulteriori problemi sanitari. Per quanto ci riguarda continueremo a lavorare sul progetto di “InpiediperSiderno” e cercheremo di coinvolgere maggiormente i cittadini. Il nostro è un movimento giovane nato per dare una svolta alla città. Cercheremo di ottimizzare il nostro progetto per essere pronti, quando i cittadini saranno chiamati al voto, ad offrire maggiore qualità e maggiori capacità».

Maria Teresa Fragomeni, leader del Pd, quasi si rifiuta di credere alla notizia. «Aspettiamo l’ufficialità – dice – anche se è chiaro che l’indirizzo è ormai questo. La cosa che più mi dispiace, nell’immediato, è che Siderno resti ancora commissariata. Senza un’amministrazione democratica c’è poco spazio per la soluzione dei tanti problemi che ci sono e mi auguro che la situazione non si aggravi. Certo, saltando le elezioni di novembre tutto si rimette in gioco e c’ da aspettarsi che quando andremo a votare avremo nuovi scenari. Dal punto di vista politico non possiamo dimenticare che si dovrà votare anche per il Consiglio regionale. Per il momento non voglio e non posso aggiungere altro. È il momento delle riflessioni. Poi si vedrà il da farsi».

Il rammarico dei cinque candidati a sindaco è anche il rammarico della stragrande parte dei cittadini. Siderno, nel bene e nel male, si stava preparando al voto e in molti aspettavano le date del 22 e 23 novembre per dare un colpo di spugna a un recente passato che non ha onorato le tradizioni politiche di grande spessore della città. Quelle, per intenderci, che avevano fatto diventare Siderno un preciso punto di riferimento dell’intera provincia reggina e un centro obbligato per il “passaggio” di tanti autorevoli esponenti politici di primo piano del nostro Paese. Adesso c’è da stringere i denti ed attendere ancora.

 

Fragomeni e Sgarlato… a spasso sul Corso

Maria Teresa Fragomeni, candidata a sindaco per il Pd e politica di lungo corso, e Pietro Sgarlato, uno dei punti di riferimento del movimento “InpiediperSiderno, candidato a consigliere nella lista “Siderno unita – Archinà sindaco”, «non un ex forzista – precisa – ma politico di Forza Italia a tutti gli effetti» sono i più conosciuti “amici-nemici” della politica sidernese. Il causale incontro sul corso della Repubblica, fino a ieri “teatro” di una campagna elettorale ormai purtroppo già finita, presente il comune amico Roberto Bombara, induce il cronista a chiedere una foto insieme. «No grazie – la prima risposta – con l’aria che tira in campagna elettorale basta poco per alimentare polemiche». Ma l’amico Roberto insiste e alla fine i due si convincono. Scrupoli inutili, ma ancora non potevano saperlo: «A debita distanza però – scherzano – e non solo per il Covid. Amici sul piano personale, ma la politica è un’altra cosa».

«Noi siamo scesi in campo per vincere – dice Fragomeni – con una squadra di qualità. Non credo che sia il numero delle liste che possa fare la differenza (il riferimento alle cinque di Domenico Barranca è chiaro, ndr) ma gli uomini e le donne che le compongono e la loro capacità di lavorare per il bene della città». Sgarlato dal canto suo è soddisfatto di aver dato il suo contribuito al movimento “InpiediperSiderno”: «Siamo la vera novità di questa tornata. Un movimento pieno di giovani con grande passione per la politica e voglia di fare, accomunati ad altri amici di provata esperienza politica: il binomio è garanzia di successo. Avremo un ottimo risultato».

Se in primavera le forze in campo resteranno uguali, sarà ancora difficile, immaginiamo, che le elezioni si concludano al primo turno. E anche mesi dopo, chissà se, in ottica ballottaggio, la foto di Fragomeni e Sgarlato sullo sfondo del palazzo municipale non possa tornare d’attualità. Per adesso la archiviamo, e comunque vada… abbiamo scherzato.

a.b.

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