Ven. Apr 19th, 2024

Da giugno in poi, raddoppio dei casi ogni mese

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“Quello che si è verificato da giugno in poi è un raddoppio dei casi ogni mese. Avevamo 200 casi, poi 400, poi 800, poi 1600 e adesso stiamo a oltre 4mila casi. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8 mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l”influenza, di avere 16 mila casi in un giorno”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24 Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute.

Ricciardi, sottovalutato il rischio seconda ondata

Bisognava rafforzare testing, allargandolo a tutte le strutture

“È stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima” e “rispetto a quello che ci aspetta, cioè una pressione enorme con l’arrivo dell’influenza, bisognava rafforzare il sistema di testing allargandolo a tutte le strutture, sia pubbliche che private che sono in grado di farlo, e poi con i pronto soccorso che in molti casi non hanno ancora fatto i percorsi differenziati”. Così a Buongiorno, su Sky TG24 Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute parlando della quantità di tamponi effettuata quotidianamente.

“La rilassatezza che si è determinata in tutti a partire dall’estate, ha proseguito Ricciardi, “ha determinato un abbassamento della guardia. Ora ci sono Regioni che si sono fatte trovare più o meno preparate, e la mia preoccupazione è che questa preparazione non sia ancora adeguata a maggior ragione per quando arriverà l’influenza, e ci sono altre Regioni che si sono fatte trovare più impreparate, cioè non hanno aumentato quella capacità di testing che era presumibilmente necessaria e si è rivelata assolutamente necessaria”. “Non voglio colpevolizzare le Regioni – ha sottolineato Ricciardi – so che ieri alcuni presidenti si sono risentiti per le mie dichiarazioni, ma voglio sottolineare che di fronte a una pandemia da virus respiratorio bisogna lavorare tutti insieme e basare le decisioni sull’evidenza scientifica”.

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