Gio. Mar 28th, 2024

I manifestanti hanno chiesto al prefetto Mariani che una delegazione possa essere ricevuta per discutere l’immediata sospensione degli effetti del dpcm

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Monta la protesta  anche a Reggio Calabria, stasera, come nelle altre città della Regione dichiarata “Zona rossa”. A scendere in strada sono i commercianti coloro che, fra qualche ora ,dovranno abbassare le serrande per almeno un mese. Un tam tam mediatico, nato sui social ieri sera, appena il premier Conte ha pronunciato la parola che erano nell’aria ma in molti non avrebbero voluto sentire: «Calabria zona rossa».

Non si erano ancora ripresi dal trauma della chiusura di marzo e adesso i titolari degli esercizi commerciali si ritrovano con affitti e tasse da pagare e con i negozi chiusi.

Il corte parte facendo rumore già da piazza De Nava, il luogo scelto per l’inizio dell’adunata, al grido “Libertà” si snoda lungo il corso Garibaldi. È partecipato, è un flusso di gente che si ingrossa man mano che si prosegue per la meta, piazza Italia.

«Come faccio a dare da mangiare ai miei figli? Non ho un euro da mesi: ci sono le tasse, l’affitto da pagare» chiede uno di loro.

A far sentire la voce c’è tutta la rabbia pericolosa di una città allo stremo, soprattutto dal punto di vista economico. Il corteo arriva finalmente a piazza Italia. Dal monumento centrale si susseguono una serie di interventi. In migliaia si sono radunati. Le forze dell’ordine vigilano. Nessuno vuole tenere chiuso domani, passando tra i negozi aperti del corso Garibaldi le parole di incitamento sono quelle: “Domani non chiudete”.

Verso la fine della serata i manifestanti hanno chiesto al prefetto, Massimo Mariani, che una delegazione possa essere ricevuta per discutere l’immediata sospensione degli effetti del dpcm.

Sul finire della manifestazione dei disordini da parte di pochissimi manifestanti (che nulla avevano a che spartire con gli organizzatori) hanno portato a dei momenti di tensione con le forze di polizia portando alla conclusione della manifestazione.

ILREGGINO

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