Sab. Apr 20th, 2024
Il Procuratore Capo Nicola Gratteri

«Non si può escludere che le Mafie siano ricorse alla Lupara Bianca per eliminare affiliati gay. A tal proposito il pentito Andrea Mantella ha parlato di “Filippo Gangitano ucciso nonostante la sua ‘efficienza’ e ‘affidabilità’ perché conviveva con un uomo. I vertici del clan Lo Bianco decisero che Gancitano andava eliminato perchè omosessuale. Il forte legame di Gancitano con un amico più giovane dal quale non si separava mai divenne la sua condanna a morte”. La Lupara Bianca serviva anzitutto a far scomparire il cadavere e quindi evitare l’avvio delle indagini in caso di ritrovamento. Ma soprattutto serviva anche a incutere timore nella famiglia dello scomparso, evocando le possibili sofferenze a cui la vittima era stata sottoposta. È un sistema ancora oggi utilizzato per eliminare persone che entrano in conflitto con l’organizzazione criminale. Un metodo particolarmente efficace nelle logiche mafiose, tanto più in quelle ad architettura familiare in cui la sottrazione perfino del corpo su cui piangere mette non solo la vittima ma tutta la sua famiglia alla mercé degli avversari». Lo ha dichiarato il magistrato Nicola Gratteri intervistato da Klaus Davi per il Libro ‘I Killer della ‘Ndrangheta’ pubblicato da Piemme (Gruppo Mondadori; https://www.amazon.it/killer-della-ndrangheta-Klaus-Davi/dp/8856675390/).

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