“Ecco cos’è successo ed ecco cosa farà Emergency in Calabria”. Gino Strada, nel salotto di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, racconta gli eventi che lo hanno coinvolto nella vicenda relativa alla nomina del nuovo commissario alla sanità in Calabria. L’incarico è stato assegnato da pochi giorni al prefetto Longo. “Sono stato contattato da esponenti della maggioranza, poi mi ha telefonato il presidente Conte chiedendomi la disponibilità, un impegno mio e di Emergency, soprattutto sulla questione covid. Si era ipotizzato un ruolo di sub-commissario, ma io di queste cose non capisco molto. Ho detto a tutti che la disponibilità c’è, perché sarebbe criminale sottrarsi, ma una disponibilità funzionale per cambiare le cose e non per operazioni di facciata. Poi non ho più sentito nessuno – spiega – se non il commissario Borrelli della protezione civile. Abbiamo stabilito una bella collaborazione, ci hanno chiesto di intervenire a Crotone, stiamo lavorando da una settimana per preparare quest’ospedale Covid”.
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“Dovremo gestire una struttura ospedaliera di malati covid e lo faremo con medici e infermieri che abbiamo reclutato. Se ci chiederanno di fare altro, a Crotone e non solo, lo faremo con grande piacere. Per ora sono ipotesi che si stanno valutando. Io non ho bisogno di nessun incarico, Emergency lavora a prescindere dall’etichetta”, aggiunge.
“Non vogliamo cambiare la sanità in Calabria”
“C’è questo equivoco: a Emergency vengono associati sempre ospedali da campo. Noi abbiamo costruiti ospedali che io vorrei avere in Italia. L’idea che il nostro team si è fatto in Calabria è che a Crotone una parte dell’ospedale poteva essere riadattata per pazienti covid. Ci è stato chiesto anche di preparare strutture campali, alcune tende possono servire in caso di aumento spropositato dei contagi. L’importante è mettere in piedi un reparto di 30-35 letti. Con il neocommissario Longo ci sentiremo, il nostro ruolo non è cambiare la sanità in Calabria. Ci vogliono ben altri strumenti”, osserva.