Gio. Apr 25th, 2024

Antonio Pipicella, di Natile di Careri, è stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”. Dieci imputati condannati con accuse di narcotraffico internazionale. Un assolto

Dieci condanne e un’assoluzione. È la sentenza del processo di appello bis del maxiprocesso nato dall’operazione antidroga “Buongustaio”, eseguita dal Goa della Guardia di Finanza del Comando di Catanzaro, condotta ed istruita in Italia dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, con la cooperazione di alcune procure del Brasile, nei confronti di quella che è stata definita dagli inquirenti “una delle più potenti e organizzate reti di traffico internazionale di cocaina”. Il processo, che si è definito in abbreviato, è tornato in appello a seguito di rinvio da parte della Cassazione che, con sentenze del maggio e novembre del 2019 ha annullato la sentenza della Corte di Appello reggina dell’aprile 2017.

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L’unico imputato assolto dalla II Sezione penale della Corte di Appello di Reggio Calabria è Antonio Pipicella, residente a Natile di Careri, (difeso dall’avv. Tiziana D’Agosto del foro di Lamezia Terme), accusato di aver preso parte a una trattativa riguardante un’importazione di cocaina dal Brasile, con la formula “per non aver commesso il fatto”. I giudici reggini hanno rideterminato la pena inflitta a Raul Hector Ocaris Cruzado (9 anni 8 mesi e 20 giorni di reclusione), Bruno Curulli (12 anni), Fabrizio Matteo Nardella (12 anni), Vladan Radoman (17 anni, 9 mesi, 10 giorni), Maria de Fatima Stocker (18 anni, 5 mesi, 10 giorni), Vito Francesco Zinghinì ((19 anni, 9 mesi, 10 giorni). Inoltre è stata rideterminata la pena inflitta a Mauro William Serino, Miguel Baptista Ferreira, Francisco Mancera Jurado e Pamela Rodrigues dos Santos in 6 anni di reclusione ciascuno.

Il filone italiano dell’inchiesta antidroga “Buongustaio” ha riguardato, in particolare, un sodalizio collegato ad alcune famiglie che sarebbero operanti nella zona ionica reggina, alcuni dei soggetti sono ritenuti vicini a delle famiglie di Natile di Careri. Vi sarebbero un presunto “gruppo brasiliano” e un sodalizio criminoso “europeo”. Questi gruppi, secondo l’accusa, avrebbero impiegato del denaro per acquistare e importare dal Sudamerica carichi di cocaina a bordo di navi mercantili provenienti principalmente da Brasile e Perù.

r.m. – gazzetta del sud

 
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