Sab. Apr 20th, 2024

Un’Italia tutta zona arancione per arginare le varianti del coronavirus, con restrizioni uguali per tutti per un determinato periodo di tempo, e la possibilità di chiedere al Governo di valutare nuovi criteri alla base del sistema delle zone. Saranno, secondo quanto si apprende, i temi sul tavolo della riunione in seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni che avrà luogo oggi pomeriggio, dalle 17, per fare il punto sull’emergenza sanitaria, anche alla luce della diffusione delle varianti del Covid. Le proposte, se verranno approvate dalle Regioni, verranno poi portate al Governo Draghi, in vista della scadenza del Dpcm il prossimo 5 marzo.

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

“Valutazione dell’attuale sistema di regole per la gestione ed il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm” è il tema all’ordine del giorno della Conferenza odierna.

“In queste ore si parla molto di una zona arancione uguale per tutta Italia. Dopo un anno di lockdown penso che cittadini e imprese si aspettino esattamente l’opposto. Si aspettano che il Paese si prepari a ripartire. Nonostante la minaccia delle ‘varianti’, che esiste, anche in molte Regioni oggi arancioni come la Liguria, i posti letto negli ospedali sono stabili o addirittura calano e l’incidenza del contagio è ben lontana da quella conosciuta nei picchi”, dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

“Lo stress economico e sociale in Italia – prosegue – è altissimo e nuove misure ulteriormente restrittive sarebbero incomprensibili. Accelerare la campagna vaccinale è il primo obiettivo del nuovo Governo, che deve trovare più dosi da mandare alle Regioni. Poi servono semmai regole rigorose per far ripartire pian piano la vita. Mettiamo limiti rigidi, ma consentiamo ai nostri locali di aprire, ai ragazzi di tornare a incontrarsi, a chi fa sport di praticarlo”.

“Semmai prendiamo misure anche drastiche, ma circoscritte, nelle aree dove il virus dovesse crescere di più. Chiudere oggi di nuovo un intero Paese non ucciderebbe il Covid ma la speranza”, conclude Toti.

Ieri il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha prospettato una linea parzialmente diversa. Con le varianti del Covid che circolano, “e mi pare che in Italia, anche laddove si rimarrà in giallo, comunque i parametri stanno peggiorando, credo sarebbe il caso, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, di trovarci fra Governo e Regioni, e in tal senso ne ho parlato con la neo ministra Gelmini e ho sentito al telefono Roberto Speranza, per capire, e questo ce lo devono dire gli scienziati, se davvero c’è un peggioramento come vediamo”.

Qualora “questo peggioramento non fosse solo di qualche singola regione” ma “più in generale del Paese” bisogna capire, ha spiegato Bonaccini, “se non valga la pena di” mettere in atto “una restrizione, per qualche settimana, omogenea, cercando anche di andare a rivedere le regole. Perché ad esempio – ha ricordato il governatore – il tema dei bar e ristoranti ogni volta è quello più penalizzato di tutti”. Comunque, conclude, “l’importante è come sempre interloquire, parlare tra di noi e cercare insieme di trovare le risposte migliori”.

ADNKRONOS

Print Friendly, PDF & Email