Un anno fa, il 21 febbraio 2020, comincia un incubo per l’Italia. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, dà notizia del primo contagio di Covid nel Paese: un 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi) è risultato positivo a Covid-19. Nel corso della giornata il numero dei contagiati in Lombardia sale a 15. Nelle stesse ore, poi, ci ritroviamo a dover gestire anche un altro focolaio: è a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. Si conta anche il primo morto, un 78enne che è ricoverato proprio nell’ospedale patavino.
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Prima del 21 febbraio, il Covid in Italia riguardava una coppia di cinesi in vacanza e i connazionali di ritorno dalla Cina messi in quarantena alla Cecchignola. Casi che però erano rimasti circoscritti.
Il numero dei contagiati si allarga e il Governo prende già il 22 febbraio le prime “misure speciali” per arginare la diffusione del virus, per ora limitate alle aree focolaio, il Lodigiano e Vo’, undici comuni in tutto: dal divieto di allontanamento e di ingresso con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni, allo stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, alla chiusura di scuole, negozi e musei. I contagi e le morti non si arrestano e in pochi giorni tutta Italia si ritroverà in lockdown.
Su Repubblica di oggi lo speciale con foto e testimonianze “Un anno dopo”