Ven. Apr 19th, 2024

Esiste in città, precisamente nel popoloso quartiere di Sbarre Inferiori, il “Girasole”, una struttura che ormai da tempo è ridotta a luogo di svago di vandali. Una struttura che, secondo le dichiarazioni del Sindaco, avrebbe potuto rappresentare occasione di nuovo slancio non solo per l’intero quartiere e per la città tutta ed invece si è trasformata in vero e proprio monumento al degrado.

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Era infatti il “primo tempo dell’Amministrazione Falcomatà, correva l’anno 2017, ed era precisamente il 18 luglio quando veniva presentato il progetto di ristrutturazione della struttura “Girasole” che avrebbe dovuto ospitare la costituenda società Hermes frutto dalla fusione tra la Reges S.p.A. e la RECASI.  Fra i progettisti spicca tra gli altri l’arch. Nicola Irto.

L’idea principale del progetto presentato era quella di dar vita ad un “edificio green” in grado di guardare al futuro, un “edificio sostenibile” con l’arduo compito di essere efficiente al 100% e dare il massimo del benessere a contribuenti e dipendenti.

Con il consueto clamore, veniva annunciato l’imminente inizio dei lavori (novembre 2017) che avrebbero dovuto terminare nell’arco di 7-8 mesi, al fine, citiamo testualmente ” di recuperare un qualcosa che era stato completamente abbandonato“.

Siamo nell’anno di grazia 2021, secondo tempo dell’era Giuseppe Falcomatà, ma dell’edificio “green” non ve traccia, così come non vi è traccia del Progetto di riqualificazione presentato (e pagato) ed il “Girasole”, saccheggiato di impianti e attrezzature, trasformato in “ecomostro” capace di inghiottire qualsivoglia tipo di rifiuto è stato inserito dalla stessa Amministrazione Falcomatà fra i beni immobili di proprietà comunale alienabili.

Ancora una volta siamo costretti a registrare la distanza siderale che separa gli annunci dall’azione amministrativa, ancora una volta facciamo i conti con l’ipocrita attenzione alle periferie.

Fallito il tentativo di trasformarsi in sede “green” della Hermes, il Girasole, avrebbe potuto trovare nuova vita trasformandosi in palazzo del Cultura, un luogo dove poter allestire mostre, ospitare incontri, dibattiti, presentazioni di libri e viste le dimensioni anche concerti, purtroppo invece si è, ancora una volta, persa l’occasione per trasformare un monumento al degrado, in struttura viva, dinamica e dalle alte potenzialità sociali considerata l’area in cui si trova.

Presidente del CSTP

Giancarlo La Monica

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