Ven. Apr 19th, 2024

Antitrust ha inviato una diffida a diversi comuni (Reggio Calabria tra questi) invitandoli a rivedere la proroga delle concessioni sino al 2033 degli stabilimenti balneari. Giuseppe Nucera di Assobalneari torna sulla vicenda, sottolineando nuovamente come le leggi nazionali in merito siano chiare e inequivocabili.

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“Chi si appiglia alla Direttiva Bolkestein non sa bene di cosa parla. Innanzitutto, la direttiva si riferisce ai servizi, mentre gli stabilimenti balneari rappresentano beni affidati a chi li gestisce. In secondo luogo, la Bolkestein in quanto direttiva giuridicamente ha un potere inferiore rispetto alle leggi nazionali. Leggi che parlano in modo chiaro e garantiscono la possibilità di concedere le estensioni sino al 2033. Apprezziamo -evidenzia Nucera- il lavoro del Comune di Reggio Calabria e delle altre amministrazioni calabresi per le determine in favore di questa possibilità, mentre chi ha agito in modo difforme lo ha fatto perchè prevenuto. Non a caso sono innumerevoli le sentenze dei Tar favorevoli alla proroga delle concessioni.

Come Assobalneari e anche come movimento ‘La Calabria che vogliamo’, garantiamo il massimo sostegno a tutti gli imprenditori del settore balneare. Daremo battaglia, convinti che anche questa volta le nostre ragioni verranno riconosciute. La Calabria, con i suoi 800 chilometri di coste, ha nel settore balneare un elemento fondamentale dal punto di vista economico e turistico. Ci sono migliaia di posti di lavoro interessati, bisogna dare forza e opportunità di poter lavorare a medio-lungo termine agli imprenditori di questo settore.

L’economia italiana vive forse il periodo più difficile degli ultimi 50 anni. La pandemia ha distrutto il settore turistico, gli imprenditori balneari e non solo hanno subito perdite devastanti. L’estensione delle concessioni fino al 2033 è un patrimonio che va salvaguardato ed è tutelato da una legge nazionale che non permette repliche.

Ad Antitrust consiglio di occuparsi di altre situazioni. Mi riferisco nello specifico alla situazione scandalosa legata ai trasporti sullo Stretto di Messina. Un anno fa, da presidente del Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ avevo stimolato pubblicamente Antitrust a fare indagini accurate sulla situazione di semi-monopolio che da troppi anni vige sullo Stretto e che costringe i cittadini a subire prezzi folli. Antitrust però sembra prendere tempo e non agire in modo concreto al cospetto del colosso di Caronte & Tourist, mentre è stato molto più solerte nei confronti di amministrazioni e imprenditori del settore balneare. Colpevoli solo di rispettare una legge nazionale”, conclude Nucera.

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