Mar. Mar 19th, 2024
Aosta: aula del Palazzo di giustizia

Il Tribunale di Roma ha assolto gli imputati del processo nato dall’operazione denominata Fiore Calabro e ha ordinato “il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto di tutto quanto in sequestro.”
A distanza di 6 anni dal sequestro di beni per circa 12 milioni di Euro a presunti esponenti della consorteria Morabito-Mollica-Scriva di Africo, il Tribunale di Roma, all’esito del processo che si è definito con le forme del rito ordinario, ha escluso l’aggravante mafiosa contestata e ha assolto gli imputati e solo in alcuni casi ha dichiarato estinti i reati per intervenuta prescrizione.
L’accusa, sostenuta dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, riteneva gli indagati responsabili, a vario titolo e con modalità differenti, in particolare, dei reati di intestazione fittizia dei beni con l’aggravante di aver commesso il reato per favorire l’associazione mafiosa denominata ’ndrangheta operante in Calabria e a Roma. Allora sono state sottoposte a sequestro preventivo aziende commerciali, società che gestiscono la distribuzione di fiori, imprese di allevamento e vendita di carni, attività di ristorazione, immobili e terreni, conti correnti, libretti postali e altro.
All’esito del dibattimento il Tribunale di Roma, IV Sezione Penale, previa esclusione della contestata aggravante, ha dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Domenico Morabito, (in ordine a 3 capi di imputazione), Anna Izabela Dudulska, (per 2 capi di imputazione), Giuseppe Velonà, (per un capo di imputazione), Renata Marta Wachowicz (per un capo di imputazione).
Il collegio ha assolto Giuseppina Alfarone, Massimiliano Cinti, Roberto Martinelli, Antonietta Mollica, Paolo Mollica, Tiziana Roncacci, Natale Scriva, Placido Antonio Scriva, Salvatore Scriva, Santa Scriva, Brigida Spataro, Pietro Domenico Velonà con la formula “perché il fatto non sussiste”. Ha assolto Domenico Antonio Mollica in un caso perché il fatto non sussiste, in un altro per non aver commesso il fatto.
Domenico Morabito è stato assolto per altri due capi di imputazione “perché il fatto non sussiste”. Medesima formula per l’assoluzione di Giuseppe Velonà in ordine ad altri due capi di imputazione. Infine sono stati assolti, con la formula “per non aver commesso il fatto”, Salvatore Ligato, Domenico Antonio Mollica, Maria Morabito e Francesca Scriva.
Per quanto concerne le posizioni processuali di Domenico Morabito e di Anna Izabela Dudulska l’avvocato Eugenio Minniti, presidente della Camera Penale di Locri, loro difensore insieme all’avvocato Alessandro Diddi, ha dichiarato: «L’assoluzione di Domenico Morabito con esclusione dell’aggravante di aver agevolato una consorteria mafiosa, unitamente alla intervenuta assoluzione nel processo Banco Nuovo–Cumps, rappresenta un elemento fortemente indicativo dell’evidente insussistenza di qualsivoglia giudizio di mafiosità della famiglia Morabito–Larè di Africo».

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