In Calabria solo 19 comuni hanno fornito i dati, nessuna comunicazione da parte delle 5 aziende sanitarie con servizi veterinari
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La nona edizione dell’indagine “Animali in città” di Legambiente, sulla base dei dati 2019, fornisce quest’anno un quadro pre-pandemia delle performance che Amministrazioni comunali ed Aziende sanitarie in tutta Italia dichiarano di offrire ai cittadini che hanno animali d’affezione e, in generale, per la migliore convivenza in città con animali padronali e selvatici.
La gestione degli animali nelle città italiane, nella sua disomogeneità, potrebbe essere un buon indicatore del caos amministrativo del Paese, dei suoi immensi divari tra aree geografiche e tra Comuni.
La situazione in Calabria
In Calabria, su 404 comuni solo 19 hanno risposto. Nessuna comunicazione, invece, da parte delle 5 Aziende sanitarie con servizi veterinari. Dal rapporto tra il numero dei cani registrati in Anagrafe canina territoriale della Regione (che in Calabria ammonta ad oltre 170mila) ed il numero dei cittadini (circa 2 milioni), emerge che vi è un cane ogni 11,4 abitanti. Per quanto riguarda i gatti, invece, su 1.891 felini registrati e circa 2 milioni di abitanti, vi è un gatto ogni 1.029 abitanti. Ma il dato non è attendibile perché in Calabria si stima che sia il numero dei cani che dei gatti vada dai 650 mila ad un milione, quindi da 1,3 milioni a 2 milioni di cani e gatti, la maggior parte dunque “clandestini”.
Approvare al più presto l’anagrafe nazionale per tutti gli animali d’affezione per fare uscire dalla
clandestinità presenze e bisogni diffusi, fare rete tra enti pubblici e privati emulando le esperienze positive, porsi l’obiettivo di 1.000 strutture veterinarie pubbliche ben funzionanti, tra canili e gattili sanitari e ospedali veterinari (una ogni 50-100 mila cittadini a seconda delle esigenze territoriali): queste le richieste di Legambiente.
Tra i 19 comuni che hanno aderito al sondaggio: Laino Borgo, Francavilla Marittima, Torano Castello, Rose, Caloveto, Belsito, San Nicola dell’Alto, Serrastretta, Sellia, Crotone, Centrache, Filandari, Gioia Tauro, Nardodipace, Siderno, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Bova e Bruzzano Zeffirio. Si tratta di comuni che pur non raggiungendo performance ottimali, hanno mostrato una fattiva collaborazione e la volontà di confrontarsi per migliorare i propri servizi.
Diversi i temi su cui si è basata l’indagine, tra questi le aree cani pro capite. Tra i comuni che hanno risposto, emerge in negativo Reggio Calabria che ne ha solo una per tutta la popolazione ed in positivo Sellia che ne ha una, ma proporzionata al numero degli abitanti. Tutti gli altri comuni, dichiarano di non averne.
Dai dati forniti emerge che 9 comuni, su 19, hanno speso, complessivamente, 1 milione e 124mila euro per i servizi agli animali. Le spese partono da un minimo di 664 euro (come il comune di Centrache che conta 369 abitanti e spende 1,8 euro per cittadino) ad un massimo di 616mila euro del Comune di Crotone (con 61mila abitanti e 10,1 euro di spesa per cittadino). E Reggio Calabria che conta ben 175 mila abitanti, spende 1,9 euro ogni cittadino, per un totale di 332 mila euro.