Mer. Apr 24th, 2024

“Come si può anche solo parlare come adesso sta facendo il Presidente dell’Ato1 di Cosenza, di riaprire la discarica di Castrovillari? Una vecchia discarica stracolma, chiusa già da molti anni dall’Ufficio del Commissario, sottoposta ad un intervento di adeguamento, da un milione di euro (!), finalizzato proprio alla sua definitiva tombatura. A tali lavori, inoltre, è seguito un processo penale, attualmente in corso, dopo gli esposti presentati da Associazioni e Comitati che, sempre vigili nella tutela del Bene Comune, hanno bloccato il tentativo di creare ulteriori, inesistenti volumi per il conferimento di altri rifiuti”. Lo afferma in una nota Luigi de Magistris, candidato Presidente della regione Calabria. “Ma non è ancora tutto. La discarica – prosegue – è in piena zona archeologica e nel cuore del Distretto Agro-Alimentare di Qualità di Sibari, che, solo in quella zona, dà lavoro a 5.000 persone. Di cui si sono messi a rischio occupazione e salute! Da ormai venti anni i vari governi regionali, tanto di centro destra che di centro sinistra, stanno tentando di riaprire questa ferita del territorio del Pollino, incontrando ogni volta l’opposizione della popolazione. Ed ora che si è giunti faticosamente al momento della definitiva tombatura (delibera regionale e finanziamento dei lavori), incredibilmente si torna a parlare di riaprire la discarica con motivazioni destituite da qualsiasi fondamento, creando un allarme sociale sempre più diffuso. E’ ora che la Regione proceda ad assolvere gli impegni ufficialmente e formalmente assunti, senza ulteriori rinvii, che continuano ad alimentare sospetti, sfiducia nelle Istituzioni, improvvide iniziative che sanno più di provocazione che di proposta. Quella della discarica comunale di Castrovillari è rappresentativa della fallimentare storia dello smaltimento dei rifiuti in Calabria. Un inutile commissariamento, un incredibile sperpero di denaro pubblico, ben oltre il miliardo di euro, crescenti disagi e costi per i cittadini, con introiti, invece, sempre maggiori per affaristi ed ecomafie”. “Il tutto – conclude de Magistris – all’interno di un Piano Regionale Rifiuti tecnicamente del tutto sbagliato, basato oggi come venti anni fa, su incenerimento e megadiscariche, e perciò da riscrivere da cima a fondo, avendo come solo obiettivo i diritti e gli interessi delle popolazioni calabresi”.

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