Ven. Apr 19th, 2024

La necessità di una tutela efficace per gli operatori della sanità è cresciuta in modo importante, viste alcune situazioni che si sono andate a determinare nell’ultimo anno in cui si combatte una malattia virale subdola e mai conosciuta prima. Si lotta in grave carenza di personale, di dispositivi di protezione personale, di mezzi di cura e prevenzione, dovendo lavorare anche fuori degli ambiti specialistici di competenza e nella necessità di assumere decisioni senza il supporto di alcuna conoscenza consolidata. La vicenda AstraZeneca ha determinato il moltiplicarsi delle discussioni riguardo la tutela dei medici e dei sanitari. Proprio alla luce di ciò, la valutazione di una proposta normativa che escluda la configurabilità dei reati di omicidio colposo, lesioni personali, responsabilità colposa in ambito sanitario, qualora l’evento avverso dannoso fosse conseguenza della somministrazione di un vaccino per la prevenzione della malattia Covid-19, è assolutamente imprescindibile. È  fondamentale valutare una norma di legge, che, senza intervenire sul codice penale, delinei un metodo da seguire obbligatoriamente in tutti i casi (procedure sanitarie, preventive, terapeutiche, cliniche e/o chirurgiche, adottate “in emergenza” ovvero in “via d’urgenza”), in modo da coinvolgere gli operatori della sanità soltanto nel momento in cui vi fossero elementi indicativi di una condotta irresponsabile nella pratica effettuata, che vi sia, cioè, un nesso causale tra come agiscono e le conseguenze e non una “semplice” correlazione”. Ad oggi il sanitario del Servizio sanitario nazionale, attesa la normativa di legge e contrattuale vigente, si trova a dover assumere in autonomia le proprie difese: tale prassi va modificata”.

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Massimo Misiti

Deputato Movimento Cinquestelle

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