“Se il caso di Nino Gullì, ex pentito ucciso in circostanze da chiarire nel maggio del 2008, è stato riaperto lo si deve a TgCom24 e al lavoro di Klaus Davi”. Lo ha dichiarato Paolo Liguori, direttore di TgCom24, in un’intervista al quotidiano economico Italia Oggi. Il noto giornalista di Mediaset affronta anche altri temi come il primato di TgCom24 nell’informazione online ma anche l’ultimo anno funestato dal Covid così come i progetti futuri della sua testata. Il primo servizio dedicato al caso di Nino Gullì risale al maggio scorso quando nessuno ne parlava. Solo nell’agosto successivo trapelava dagli inquirenti una notizia relativa a rivelazioni di Paolo Pitasi sull’omicidio. A più riprese in ‘Fatti e Misfatti – I Fuorilegge’, la rubrica condotta da Liguori con ospite Klaus Davi, si parlò della vicenda anche perché nell’aprile del 2020 il pentito Tonino Filocamo (allora a tutti gli effetti affiliato alla cosca Serraino) contattò Davi per fornirgli una sua versione della vicenda e di cui la trasmissione di Liguori diede puntualmente conto. A riprova del rigoroso lavoro giornalistico svolto dal programma Mediaset, il Filocamo dichiarò proprio di recente, precisamente lo scorso 6 marzo alla Procura di Reggio Calabria, le stesse cose che aveva detto a Klaus Davi otto mesi prima.
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