Gio. Apr 25th, 2024

di Vito Pirruccio

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Nell’intervista rilasciata il 22 maggio 2021 al Corriere della Sera dal Ministro dell’Istruzione prof. Patrizio Bianchi “Quasi 6mila sì dalle scuole per le attività anche in estate” apprendiamo che alla scadenza del bando PON per finanziare, in parte, le attività messe in campo dal M.I. per preparare il rientro in classe degli alunni a settembre, sono 5.800 gli istituti, tra scuole statali e paritarie, che si sono candidati ad organizzare la scuola “ponte” dopo il picco della pandemia. Sarà interessante, una volta diffuso il dato e sperando non vi siano proroghe, visto che le scuole hanno avuto un mese di tempo per aderirvi, conoscere la distribuzione territoriale delle adesioni per avere una mappature delle scuole bisognose di tali interventi e per progettare il prosieguo delle attività che, secondo me, deve partire dal dato attuale di partecipazione.

In questo anno e mezzo di pandemia siamo stati bravi ad osservare le regole, ad impegnarci nella didattica a distanza, a districarci, in pratica, nella pandemia in mezzo a miriadi di difficoltà, in parte, perché si è trattato di un evento eccezionale ed imprevedibile nella sua portata; in parte, per via della nostra proverbiale capacità di ritrovare l’entusiasmo solo a fronte di una consolidata impreparazione organizzativa a situazioni eccezionali com’è la pandemia da COVID-19.

Nella scuola abbiamo cercato di fare il possibile per portare a termine, con il maggior numero di giorni in presenza, un anno scolastico, questo in corso, iniziato alla “leggera”, tra canti “Tutto andrà bene!” e suggestive trovate come quella dei banchi a rotelle. Ma è passato! Ormai siamo alla conclusione dell’anno scolastico e con i bilanci bisogna fare i conti, anche, con quello che ci spetta a partire dal prossimo anno, sperando di non ripetere gli errori passati, perché la pandemia non illudiamoci sia finita.

Ma se il numero delle adesioni verrà confermato significa che il 70% degli istituti in Italia ha dato la disponibilità a svolgere il progetto “Scuola d’Estate” (Alle 8.223 istituzioni scolastiche pubbliche occorre aggiungere le scuole paritarie che accolgono 524.000 alunni). Però, il dato sia pure incoraggiante, è monco. Infatti, dagli interventi PON “Scuola d’Estate” a cui fa riferimento il Ministro Bianchi, sono escluse le Scuole dell’Infanzia ed occorre leggere all’interno delle adesioni quanti alunni e personale effettivamente vi aderiscono essendo il progetto su base volontaria. In ogni caso, sono del parere che bisogna partire e sostenere lo sforzo ministeriale per diversi motivi.

Innanzitutto, per misurare il grado di attenzione che il mondo della scuola presta alle generazioni future. Se i canti “Tutto andrà bene!” sono stati sinceri e non sono state le solite sviolinate melanconiche mediterranee, occorre verificare il dato di adesione del personale docente in servizio. I docenti, a quanto pare, non sono tanto propensi a rinunciare ai tre mesi di vacanza, anche se contrattualmente sarebbero 32+4  i giorni di ferie e il resto dovrebbe essere tempo da restituire alle attività programmate a favore dell’utenza.

Su questo aspetto il Ministro avrebbe dovuto, insieme alla strana libertà di aderirvi per chi, comunque, è retribuito, affiancare la proposta di incentivi a rimuovere questo bizzarro modo di concepire il rapporto di lavoro nell’istituzione scolastica. Ad esempio, a questo punto bisogna guardare al futuro, si potrebbe creare una struttura stipendiale organica, flessibile e consolidata distinguendo tra chi vi aderisce alle attività espletate durante i periodi di sospensione delle attività didattiche ordinarie e chi desidera strutturare un rapporto di lavoro, di fatto, su 9 mesi anziché su 12 (Prevedendo, però, conoscendo l’andazzo nostrano, una clausola particolare per coloro i quali superano l’ammontare medio annuo delle assenze dal posto di lavoro e avendo come dato comparativo di riferito, almeno, i tre istituti “più virtuosi” dell’ambito territoriale provinciale di servizio). Si potrebbe agire, inoltre, sulla contribuzione pensionistica assegnando un peso ponderato ai contributi che lo Stato datore di lavoro versa ai dipendenti e accreditando, quindi, di più, in base ai giorni lavorativi “supplementari”, a chi aderisce alle attività tipo “Scuola d’Estate”. In questo caso, considerato che, ormai, il sistema pensionistico è contributivo il dipendente beneficiario di tali provvidenze si troverebbe con un montante pensionistico maggiorato. Sarebbe bastato, secondo me, che già in questa prima fase ci fosse un bonus premiale. A parte la paga oraria aggiuntiva già sostanziosa (come esperto € 70,00 lorde all’ora e come tutor € 30,00), bastava assegnare il bonus di € 500,00 già in vigore a chi aderisce alla “Scuola d’Estate” sospendendolo per i non aderenti e avremmo avuto un timido segnale che dai “privilegi” occorre pian piano uscire, in quanto trattasi di consolidate comodità non più possibili, specie in periodo di pandemia sociale ed economica. A proposito del Bonus € 500,00 apro una parentesi: trovo bizzarro che lo percepisca il docente inidoneo all’insegnamento e assegnato a svolgere attività lavorativa in segreteria e non è previsto, invece,  per gli Assistenti Amministrativi e il DSGA.

So di attirarmi gli strali di tanti, ma occorre aprire il capitolo dei privilegi e dei conflitti di interessi iniziando, sia chiaro, dall’alto verso il basso. Ma avvisando il viandante di turno che, in ogni caso, verrà necessariamente la sua chiamata alla responsabilità (Efficacemente qualcuno ha esibito lo striscione “Andrà tutto bene, se siamo tutti responsabili”) e che non basta suonare le chitarre e i tamburi o sventolare il Tricolore e gli striscioni “Andrà tutto bene!” per sentirci parte di un dramma collettivo, se poi non siamo disponibili a rinunciare ai nostri grandi o piccoli privilegi. Mi pare sia questo un modo di pensare, non solo a parole, al vero futuro del nostro Paese: ai nostri ragazzi ai quali, oggi, è stato sottratto un anno e mezzo di apprendimenti.

_____________________________________________

Prof. Vito Pirruccio

Presidente

Associazione Museo della Scuola “I Care!”

Sede provvisoria c/o IC M. bello-G. Pedullà-Agnana

Via Turati 4

89048 Siderno RC)

Print Friendly, PDF & Email