Ven. Apr 19th, 2024

In un’intervista con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, per la trasmissione “30 minuti al Massimo” il ministro della Salute, Roberto Speranza ha parlato della fine dello stato di emergenza che scadrebbe a fine luglio:

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“Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni.

Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese.

Se così fosse, però, dovremo individuare la strada normativa per prolungare l’attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo”.

Con il premier Mario Draghi, precisa, ”c’è totale sintonia” ma devo dire che:

”nell’ambito del governo, ho riscontrato molta condivisione: solo su un decreto la Lega ha deciso di non votare.

L’ho detto anche a Salvini, la prima regola per me è non fare politica sulla pandemia, in cerca di consenso.

Non ci si può mettere a litigare sul numero delle persone sedute ai tavolini, facciamoci guidare dalla scienza’.

‘Il cosiddetto ‘crossing vaccinale’ è una cosa che la Germania fa da due mesi, che anche la Francia e la Spagna fanno da tempo: è una procedura che ha dato buoni risultati, non sono invenzioni, ma evidenze e studi scientifici”.

La Campania e il Lazio ”devono adeguarsi”, ha detto ancora il ministro della Salute:

”dalla Regione Campania è arrivata una richiesta di spiegazioni nel merito, che verranno date a strettissimo giro”.

E sugli ‘Open day’ Speranza ha detto:

”il vaccino AstraZeneca è stato usato in maniera larga nella fase epidemiologica più acuta, il cambio di fondo c’è stato nelle ultime due o tre settimane, perché l’Italia è passata a un livello di rischio basso.

Gli ‘Open day’ possono ancora essere fatti, ma rispettando i criteri anagrafici per i diversi vaccini.

Quindi, con AstraZeneca solo sopra i 60 anni, dove tra l’altro abbiamo ancora un pezzetto da recuperare, circa 3 milioni di persone”.

Sull’andamento della campagna vaccinale Speranza ha sottolineato:

“il messaggio arrivato dal generale Figliuolo è positivo: con le dosi in arrivo nelle prossime settimane siamo in condizione di continuare con il ritmo prestabilito.

Sul concetto di immunità di gregge c’è dibattito tra gli scienziati, io dico che vorrei arrivare a settembre al punto che tutti gli italiani che vogliono vaccinarsi avranno avuto la possibilità di farlo”.

Sulla possibilità che sia disposta la quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna il ministro della Salute afferma:

”per ora c’è solo l’obbligo del tampone negativo, ma ci riserviamo di vedere l’andamento della curva dei contagi: se dovesse peggiorare valuteremo una misura più restrittiva come la quarantena’.

Per la fine dell’anno tutto questo sarà alle spalle, gradualmente riavremo una vita più simile a quella di prima, anche se qualche differenza ci sarà sempre, come, appunto, il richiamo del vaccino.

E poi alcune buone abitudini vanno confermate, come le norme igieniche di prevenzione: il lavaggio frequente delle mani, i dispenser con il gel igienizzante nei luoghi pubblici”.

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