Pdl capogruppo Udc per modifica geografia giudiziaria
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di Raffaella Silvestro
Una nuova, importante e decisa azione
istituzionale per restituire ai calabresi della
Sibaritide e del Pollino un sistema giudiziario efficiente che
superi i tantissimi disagi causati dalla Riforma Severino e,
quindi, dalla soppressione dell’allora Tribunale di Rossano.
Sarà discussa e messa ai voti oggi nel corso della seduta del
Consiglio regionale la proposta di Legge alle Camere ‘Modifiche
al Decreto legislativo 7 settembre 2012, N.155 (Nuova
organizzazione dei Tribunali Ordinari e degli Uffici del
Pubblico Ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della
Legge 14 settembre 2011, n.148) e successive modifiche”. E’
quanto riferisce una nota diffusa dal capogruppo dell’Udc in
Consiglio regionale, Giuseppe Graziano.
“La proposta di Legge (N.116/11^) – si aggiunge nel
comunicato – nasce su iniziativa di Giuseppe Graziano, che in
questi mesi ha lavorato su una nuova iniziativa istituzionale,
insieme alle associazioni forensi, ai comitati, alle forze
sociali che da ormai un decennio sono impegnati costantemente
per chiedere la riattivazione del presidio di giustizia di
Rossano (oggi Corigliano-Rossano), oggi pronta ad impegnare il
Parlamento su una modifica sostanziale della Riforma della
geografia giudiziaria”.
“Si tratta di un’iniziativa – afferma Graziano – che parte
dal basso e che nell’ultimo anno mi ha visto impegnato
costantemente a fianco dei cittadini del territorio della
Sibaritide-Pollino per tentare una nuova soluzione a quelli che
sono stati i disagi e i disservizi generati dall’allora Riforma
Severino che nel 2012, probabilmente con troppa superficialità e
senza andare a fondo nelle dinamiche dei territori, decise di
sopprimere il presidio giudiziario di Rossano, accorpandolo a
quello di Castrovillari. Oggi, insieme al Consiglio regionale,
chiederemo che venga posto un correttivo importante a quel
vulnus legislativo creato dal Dlgs 155/2012. È la prima volta
che viene avviata un’azione legislativa regionale in tal senso
volta ad intervenire su un decreto dello Stato. Sono noti a
tutti gli effetti nefasti prodotti dall’attuazione della nuova
geografia giudiziaria soprattutto in Calabria, dove è stato
soppresso un Tribunale all’interno di un contesto territoriale
complesso e difficile come la Sibaritide che, proprio a causa
della mancanza di un presidio dello Stato forte e autorevole,
negli ultimi dieci anni ha visto un costante recrudescenza delle
attività della criminalità organizzata che ha sostanzialmente
tolto spazi alla crescita sociale e imprenditoriale di questo
territorio. Non è un mistero che la chiusura del Tribunale di
Rossano abbia determinato negli anni una involuzione di uno dei
territori più ricchi e strategici della Calabria. Non solo:
l’accorpamento di due territori giudiziario delicati come quello
della Sibaritide e del Pollino ha affaticato l’attività
giudiziaria e di controllo del territorio in un’area in cui
vivono più di 300mila persone. Oggi, con un’azione forte, decisa
e concreta del Consiglio regionale, il Parlamento dovrà
rimediare a questa macchia legislativa. E dovrà farlo anche alla
luce delle nuove dinamiche territoriali che nel frattempo si
sono venute a determinare come la nascita del nuovo comune di
Corigliano-Rossano. Una città di 80mila abitanti, la terza in
Calabria, che non può rimanere senza un presidio di Giustizia.
Sono fiducioso perché fino ad ora tutte le azioni partite dal
basso e generatesi per rivendicare i diritti acquisiti dalla
popolazione di Corigliano-Rossano per effetto di un processo di
fusione lungimirante, hanno partorito sempre ottimi risultati:
dal mantenimento e poi al potenziamento di importanti servizi,
per finire a nuove strategie per il trasporto pubblico, passando
per la definizione dei collegi camerali. Ora siamo di fronte
alla sfida più importante: riportare un Tribunale in questa
città e a servizio del territorio. È questa una legge che serve
alla Calabria per far tornare forte la presenza dello Stato sul
territorio. Ecco perché oggi in Consiglio regionale chiederò a
tutti i colleghi consiglieri di maggioranza e opposizione di
firmarla e sostenerla all’unanimità”.