Dal primo settembre in alcune regioni, apertura ordinaria il 19
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di Raffaella Silvestro
La pratica delle preaperture della caccia è
una vergogna. Queste sono ormai attuate non come
eccezione, ma come regola, nonostante i pareri contrari degli
organi di indirizzo e controllo in materia e i nostri appelli
alla ragionevolezza e al rispetto delle regole europee e
internazionali per la tutela di fauna e ambienti selvatici.
Appelli rimasti in gran parte inascoltati. I governatori
regionali dimenticano che la fauna è patrimonio indisponibile
dello Stato, e quindi di tutti noi, e non proprietà di una
sempre più ristretta minoranza che si diverte a distruggerla”.
Lo dichiara in un comunicato Dante Caserta, Vicepresidente del
WWF Italia.
“Dal primo settembre si rimetteranno in funzione le doppiette
per quei cacciatori delle Regioni che hanno autorizzato, spesso
illegittimamente e sempre in maniera irragionevole e scellerata,
la caccia in “preapertura”, in attesa dell’apertura ordinaria
della stagione venatoria del 19 settembre – scrive ancora
Caserta -. L’intensa ondata di calore che ha duramente colpito
l’Italia e l’Europa avrebbe dovuto indurre i governatori
regionali a prendere misure immediate e drastiche per attutirne
gli effetti nefasti sulla natura, sull’agricoltura, sulle aree
colpite dagli incendi, sugli animali selvatici. Per questo il
WWF Italia, insieme alle altre Associazioni ambientaliste e
animaliste, aveva chiesto alle Regioni, in particolare a quelle
maggiormente colpite dagli incendi, di sospendere la caccia per
salvaguardare fauna e habitat naturali già pesantemente colpiti
e stressati”.
“Per queste ragioni gli ‘avvocati del Panda’ e delle altre
associazioni stanno lavorando senza sosta per bloccare questa
crudele barbarie – conclude Caserta -, ottenendo già tre
pronunce positive dai TAR di Veneto, Abruzzo e Calabria”.