“Decesso detenuto Cosenza riapre dibattito su strutture”
di Raffaella Silvestro
Il decesso di Pasquale Francavilla avvenuto nel carcere ‘Sergio Cosmai’ di Cosenza
riapre il continuo dibattito sulla adeguatezza o meno del
sistema penitenziario e sulla mancanza delle condizioni minime
umanitarie e dei servizi necessari per il popolo dei detenuti. È
notorio il sovraffollamento delle strutture e spesso la mancanza
di risposte sanitare adeguate”. E’ quanto afferma, in una nota,
il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno.
“Tante criticità che, però – prosegue Saccomanno – pur essendo
decorsi molti anni, non solo non sono state risolte, ma per
certi aspetti si sono fortemente aggravate. Si ha notizia che
mancano operatori sanitari e di polizia penitenziaria e che non
è garantito il livello minimo di assistenza, oltre ad una
coabitazione di molti detenuti in celle ove potrebbero starne la
metà o meno di questa. Le segnalazioni di tale situazione di
invivibilità, specialmente per i detenuti comuni e quelli che si
trovano con la misura preventiva ed in attesa di processo, sono
continue senza però ottenere nessun miglioramento”.
“Appare, quindi, fondamentale – sostiene ancora il commissario
regionale della Lega – che il problema venga affrontato con la
dovuta attenzione e che si faccia di tutto affinché la
carcerazione sia veramente un momento educativo e non, come ora,
di sopraffazione ed inconciliabile con i principi costituzionali
e umanitari. La Lega sul punto, così come in ogni altra
situazione di violazione dei diritti primari e fondamentali,
presterà la massima attenzione e cercherà di rendere la
carcerazione un momento di effettiva rieducazione”.