di Raffaella Silvestro
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Essersi presa cura di alcuni cani
randagi: è questa “la colpa” addebitata alla donna,
ricercatrice, aggredita a Tortora (Cosenza), dove si trovava per
trascorrere un periodo di vacanza, lo scorso 6 agosto scorso
dalle quattro persone, tutte incensurate e appartenenti al
medesimo nucleo familiare, arrestate stamane dai carabinieri
della Compagnia di Scalea a San Giorgio a Cremano, in provincia
di Napoli.
Ai domiciliari sono finiti padre, madre, figlio e compagna di
quest’ultimo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che
hanno spiegato le ragioni dell’aggressione in una conferenza
stampa svoltasi al Comando provinciale dell’Arma di Cosenza, la
donna, ricercatrice universitaria originaria di Potenza, aveva
dato assistenza, in più occasioni, a quattro cuccioli randagi,
gesto che evidentemente non è piaciuto alla famiglia napoletana
che ha prima minacciato la donna e i familiari, e qualche giorno
dopo l’ha aggredita fisicamente.
La vittima è stata raggiunta prima da un pugno e una volta a
terra è stata picchiata più volte dai quattro che hanno
continuato a colpirla ripetutamente su tutto il corpo.
Alla vittima, una volta accompagnata in ospedale, sono state
riscontrate contusioni ed ematomi multipli, la scheggiatura di
un elemento dentario e un trauma cranico.