di Raffaella Silvestro
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Avvenivano anche in prossimità o all’interno dell’Ospedale civile le cessioni di
droga, con la partecipazione talvolta di minori, da parte della
rete di spacciatori, che rifornivano dipendenti del nosocomio,
smantellata a Corigliano Rossano nell’ambito dell’ operazione
“Portofino”, condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla
Procura della Repubblica di Castrovillari. I provvedimenti
cautelari hanno riguardato 14 persone, di cui sei finite in
carcere, quattro ai domiciliari e quattro obblighi di
presentazione alla polizia, responsabili, a vario titolo, di
reati in materia di stupefacenti. Denunciate altre 63 persone di
sette minori.
Le indagini, partite nel giugno del 2019, hanno ricostruito,
attraverso intercettazioni e attività investigative
tradizionali, un vasto traffico di sostanze stupefacenti che si
svolgeva prevalentemente nell’area urbana di Corigliano, a
Corigliano-Rossano, nelle piazze Portofino, da cui il nome
dell’operazione, Salotto e Bernardino Le Fosse, frequentate da
giovanissimi anche minori. Le direttrici di approvvigionamento
riguardavano non solo altre aree della provincia di Cosenza e
delle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, ma anche la
Puglia e perfino l’hinterland di Napoli.
Dalle intercettazioni sono state decriptate espressioni
utilizzate da spacciatori e assuntori: “dieci o cinque giga” per
identificare il quantitativo e il tipo di stupefacente in
grammi, ma anche “biglietto della giostra”, “le pizze come
l’altra volta” o le “caramelle piccole” e quelle “a sbriciole” o
ancora le “storie”.
Nel corso dell’indagine sono stati effettuati arresti in
flagranza collegati e a riscontro delle attività in corso e sono
stati sequestrati complessivamente circa 4 chili di stupefacenti
tra hashish e marijuana. Durante le perquisizioni effettuate
contestualmente all’esecuzione delle misure, invece, sono stati
trovati 112 grammi di marjuana suddivisa dosi.