Mar. Apr 16th, 2024

di Raffaella Silvestro

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Nella Calabria dei paradossi ce n’è uno che

risulta particolarmente inaccettabile e riguarda il

mondo dell’edilizia: uno dei settori trainanti, se non il

settore trainante dell’economia calabrese che, nonostante i

vividi segnali di ripresa rischia di essere frenato e di

perdere così le occasioni di prospettiva offerte dal Piano

nazionale di ripresa e resilienza e dalle provvidenze messe in

campo dallo Stato come quelle previste nella normativa del

Superbonus. Perché? Presto detto, per il fatto che, nonostante

gli investimenti crescano e con essi la domanda di lavoro, le

imprese calabresi non riescono a reperire manodopera

specializzata”. Lo afferma Maria Elena Senese, segretario

generale

FenealUil Calabria.

“Questa carenza, poi – prosegue – sottende il rischio che i

cantieri possano essere invasi da lavoratori non qualificati e

pronti ad accettare qualsiasi tipo di contratto, tranne quello

edile, pur di lavorare. Cosa bisogna fare quindi. Bisogna,

necessariamente, puntare sulla formazione professionale

attraverso il sistema bilaterale, attraverso gli Enti Scuola

Edili. Occorre un massiccio ricorso alla formazione, con un

piano che preveda come punto di partenza di una nuova cultura

del lavoro già dalla scuola dell’obbligo, offrendo alle ragazze

ed ai ragazzi informazioni utili all’inserimento maturo e

cosciente nel mondo del lavoro. Non bisogna mai dimenticare,

infatti, che accanto all’aggiornamento professionale per gli

operai e i tecnici, in una concezione di formazione continua,

ogni Scuola edile svolge corsi di ingresso in cantiere, corsi

per l’avviamento al lavoro, corsi per la sicurezza e formazione

professionalizzante a carattere integrativo. Gli Enti scuola,

poi, sono accreditati presso la Regione per i servizi di

istruzione e formazione professionale e per i servizi al

lavoro”.

“Gli strumenti per una corretta formazione professionale –

conclude Maria Elena Senese – ci sono, basterebbe che chi

gestisce la cosa pubblica in Calabria decidesse di sostenere

finanziariamente queste esperienze professionali e, così

facendo, compartecipare ai costi della formazione, creare un

nuovo bacino di operai altamente professionalizzati e riscrivere

il presente ed il futuro di un settore, quello edile, che da

sempre è stato motore trainante dell’economia regionale”.

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