Gio. Apr 25th, 2024

Fabio Gallo è il candidato sindaco a sorpresa in lizza alle prossime elezioni del 3- 4 ottobre per il rinnovo del Consiglio comunale di Cosenza. Sostenuto dalla lista del movimento Noi, si presenta ai cosentini con l’autorevolezza della sua storia professionale. Vittima di malagiustizia, con una brillante carriera decennale in Rai come coreografo. Per 20 anni ha operato nell’ufficio cultura della Basilica di Stato, la chiesa delle celebrazioni ufficiali della Repubblica italiana, l’ultimo capolavoro del genio di Michelangelo. Ha ricevuto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica per aver fondato la Città della Pace all’interno della Chiesa di Stato, nonché il titolo di ambasciatore e testimone dei diritti umani. Fine antropologo, Gallo è un uomo di cultura sopravvissuto a un cruento attentato, da innocente ha conosciuto le patrie galere ed è con convinto che “i veri malandrini pericolosi non sono in galera, ma a piede libero nella pubblica amministrazione e nel corpo dello Stato”. “C’è gente che non ha pane, – afferma Gallo amareggiato – Se non si ristabilisce la forza del voto libero svincolato dalla necessità saremo tutti schiavi del bisogno e delle promesse.  democrazia alle nostre latitudini è ostaggio del bisogno. C’è gente che non ha pane e se non si ristabilisce la forza del voto libero svincolato dalla necessità saremo tutti schiavi del bisogno e delle promesse” .

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Malasanità e Covid

“Siamo stati presenti nel momento peggiore della vita dei cittadini di Cosenza. A partire dalla prima ondata di Covid, quando gli altri si sono rintanati in casa – racconta Gallo – noi eravamo ogni giorno in strada e all’Ospedale di Cosenza a dare supporto a cittadini e sanitari disperati. In corsia vedevano pazienti in barella esalare l’ultimo respiro, senza poter fare niente. Eravamo lì anche quando si moriva in fila nelle ambulanze. Abbiamo salito le scale delle Procure (di Cosenza e dell’Antimafia di Catanzaro) per denunciare ciò che accade nella sanità cosentina. Siamo stati pesantemente minacciati. Abbiamo portato all’attenzione della magistratura le motivazioni che rendono il Pronto Soccorso del nosocomio bruzio un inferno, con strutture fatiscenti, personale carente, costretto a turni massacranti e il corpo sanitario ridotto del 50%, esposto a rischi enormi. Come indicato dalla Corte Costituzionale, ad intervenire in Calabria (dove le amministrazioni locali non sono in grado di supportare i commissari) devono essere i ministeri della Salute, dell’Interno e dello Sviluppo economico. Le nostre azioni hanno avuto efficacia. Il commissario dell’Ospedale di Cosenza Giuseppina Panizzoli fu allontanata dal ministero dell’Interno dopo la nostra manifestazione, quando per far cessare la protesta mentì spudoratamente sulle assunzioni dei medici all’Annunziata. In più abbiamo chiesto con forza e ottenuto l’ospedale da campo dell’Esercito per tamponare l’emergenza sanitaria. Il Comune di Cosenza è arrivato sempre almeno un mese dopo”.

Cosenza Vecchia

“Siamo altamente specializzati nella programmazione dei fondi comunitari, – sottolinea il candidato sindaco Fabio Gallo – abbiamo un ufficio Europa all’interno del movimento civico Noi. Lavora sui problemi del centro storico di Cosenza abbandonato per 10 anni dall’amministrazione Occhiuto. Con il progetto Cosenza Cristiana abbiamo attivato il percorso che ha portato allo stanziamento dei famosi 90 milioni di euro da investire su Cosenza Vecchia. Crediamo che con i finanziamenti europei si possa creare davvero sviluppo e occupazione, ma la Regione Calabria è incapace di spenderli, se non per il 35%. Su circa un miliardo ad oggi sono stati rendicontati poco più di 300 milioni di euro. In ogni stringa del nostro programma c’è il relativo fondo comunitario al quale attingere. Per questo motivo nella nostra lista abbiamo persone competenti: dirigenti medici, ingegneri, architetti, urbanisti. Persone preparate che non parlano perché hanno studiato sui social network, ma in quanto hanno operato in quel determinato settore per anche 40 anni”.

Metro

“La metro di superficie – lamenta Gallo – non è niente altro che una serie di mezzi in grado di trasformare il centro della città in una stazione. Non è una metro veloce che va su binari. Da tempo sollecitiamo il sindaco a recuperare il tracciato già esistente della ferrovia Calabro Lucane. Con gli oltre 200 milioni di euro della metro Cosenza – Unical riusciremmo a collegare Rende – Cosenza – Germaneto passando per tutti i Comuni attraversati dalla linea ferrata. Oggi invece è stata distrutta la dorsale di Viale Parco che snelliva l’intero traffico dell’area urbana con le due grandi corsie e al centro il verde attrezzato per passeggiare o fare sport. Un’azione che ha creato estremi disagi all’intera cittadinanza”.

fonte calabria 7

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