di Raffaella Silvestro
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La direzione Investigativa Antimafia ha eseguito
un provvedimento di confisca di beni mobili ed
immobili per un valore complessivo di circa due milioni di euro.
I beni erano nella disponibilità di due persone arrestate nel
luglio del 2016 nell’ambito della operazione antimafia
“Alchemia”, condotta dalla Dda reggina e conclusasi con
l’emissione di 42 misure cautelari.Tutte e due sono risultate
affiliate a notissime cosche di ‘ndrangheta ed indiziate di
associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione
mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società.
Tutto è partito da indagini preventive della Dia, cui è seguita
la proposta di confisca della Procura della Repubblica di Reggio
Calabria e l’emissione del provvedimento da parte della Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale.
Il Tribunale di Reggio Calabria ha riconosciuto come
l’associazione all’interno della quale agivano i due soggetti
colpiti dal provvedimento ablativo fosse propriamente di tipo
mafioso e ha quindi disposto la confisca dell’intero capitale
sociale e patrimonio aziendale di un’impresa operante nel
settore delle pulizie industriali e civili, di un fabbricato e
di un terreno siti in provincia di Alessandria, nonché di conti
correnti, beni mobili registrati e posizioni finanziarie
riconducibili agli interessati per un valore complessivo di 2
milioni di euro.